Dott.ssa Francesca De Gregorio

Dott.ssa Francesca De Gregorio

Psicologo, Psicoterapeuta

Durante un litigio il mio ragazzo ha preso a calci il divano e l'ha sbattuto contro un vetro

Salve,chiedo consiglio a Voi. Da un anno conosco il mio fidanzato. Io ho 30 anni e lui 32. Precedentemente lui è stato sposato ed il suo matrimonio è finito perchè non c'era più amore. Ha dimostrato subito di avere poca fiducia,anche se inizialmente lui voleva solo un rapporto fisico. Io non ho mai mollato però, e finalmente ho ottenuto un bel rapporto d'amore. Ancora prima che le cose diventavano serie lui spesso mi accusava di cose. Ad esempio una volta ha visto una foto che avevo fatto a casa di un amico con il suo gatto che giocava con le mie scarpe,e allora lui diceva che se mi ero tolta le scarpe significava che mi ero tolta anche i vestiti e che quindi ci ero andata a letto. Oppure vedendo che avevo pubblicato una foto in bacheca ad una persona con cui uscivo, lui diceva che io era andata da lui perchè ci andavo ancora a letto. Tutte cose di questo genere. Un giorno lui mi ha chiesto se ero stata a letto con un certo ragazzo che avevo frequentato brevemente, ed io per evitare litigi ho negato. Lui sapeva che non era vero. Purtroppo la mia paura di litigare con lui mi ha spinto a nascondergli questo, e alcuni sms di amici (ribadisco che erano solo amici con cui non ho mai avuto nessun altro tipo di rapporto). Ovviamente qs non ha fatto altro che accrescere la sua mancanza di fiducia e paranoia, ed ora ogni 2x3 mi rinfaccia qs cose. Purtroppo è molto aggressivo verbalmente quando si arrabbia, usando termini offensivi nei miei confronti. Oggi è stato il top, durante un litigio ha preso a calci il divano, io esasperata ho iniziato ad urlare isterica e poi lui ha alzato il divano e l'ha sbattuto contro un vetro, frantumandolo. Ho bisogno di aiuto,davvero. Vorrei capire cosa posso fare per fargli passare questa grande mancanza di fiducia che lui ha. Ho provato a spiegargli molte volte che non gli nascondo nulla di nessuno e che se gli ho mentito era solo perchè la sua gelosia è troppa e perchè non volevo litigare. Specialmente perchè ho un passato famigliare molto travagliato, dove per motivi religiosi quando io ho iniziato a seguire una via che i miei non condividevano, loro se ne sono andati, lasciandomi sola a 21 anni e non parlandomi più. Quindi la mia esperienza di litigi e conflitti non è costruttiva come potrebbe essere normalmente, anzi, è molto negativa. Non l'ho mai tradito, ne lo farei mai. Sono del credo che se non lo amo più lo lascio. Ma cosa posso fare, come posso fargli passare queste paranoie? Putroppo ora ho paura delle sue reazioni,perchè temo che la prossima volta al posto di sbattere il divano contro il vetro,ci sbatterà la mia faccia. Se avete modo di rispondere ve ne sarei molto grata. Ho bisogno davvero di qualche consiglio, e di farmi passare questa paura che sento. Grazie infinite. Saluti
Cara Simona, credo sia molto importante dare valore alle sensazioni forti che sta provando in questo momento e in particolar modo alla sua Paura. La paura che sente non passerà fingendo che non ci sia, o arrivando a colpevolizzarsi per averla forse provocata, o immaginando strategie (come nascondergli cose che potrebbero farlo arrabbiare), che hanno invece l’effetto di alimentare ancora di più questo circolo vizioso nel quale vi siete incastrati. Quello che mi chiedo e che mi sorprende è come mai una ragazza giovane come lei, che dovrebbe viversi la spensieratezza di una storia d’amore, accetta, invece, di essere trattata in questo modo, mettendo da parte la sua dignità di donna e facendosi offendere in modo così “aggressivo”. L’amore, la passione, la gelosia, niente di tutto questo giustifica un maltrattamento seppure finora solo “verbale”. Dico finora, perché come lei stessa bene immagina, l’idea è che il suo “fidanzato”, non bene in grado di Controllare i suoi Impulsi e la sua rabbia, potrebbe arrivare a sfogarla su di lei passando da una violenza verbale ad una fisica. La sua paura, Simona, è reale e lei ha il dovere nei confronti di se stessa di accoglierla e farsene carico, non cercando di cambiare lui, convincendolo a fidarsi di lei, perché non ha il potere di fargli passare le sue “paranoie”, se non consigliandogli un aiuto psicoterapico. Quello che, invece, può e credo debba fare, è chiedersi se è questo che vuole realmente per sé: un uomo da temere, che le ripropone, tra l’atro, come sembra aver già sperimentato nella sua famiglia, l’idea che i litigi e la rabbia siano distruttivi più che un modo per confrontarsi. Se sente di non riuscire da sola non esiti a rivolgersi a qualche collega che possa aiutarla in questo difficile processo di ricerca di una sana consapevolezza di sé e della sua relazione. Saluti