Mi guardo allo specchio ed è come se non mi riconoscessi

Buongiorno, Sono una ragazza di 18 anni e credo di essere depressa, non mi riconosco più. Mi guardo allo specchio ed è come se non mi riconoscessi, non ho più una personalità. Tutto ciò che mi capita mi scivola addosso, non mi capita nulla di significativo. Sono in questa condizione da settembre e nonostante tutto cerco di continuare a vivere la mia vita normalmente (vado a scuola, esco) i miei lo sanno che sto male ma mi faccio coraggio e recito che tutto vada abbastanza bene. Quando ero in 3 superiore il mio fisico comincio a non piacermi, mi vedevo “grassa“ nonostante non lo fossi. Per questo motivo evitavo alcune situazioni ex uscire con i pantaloncini corti d'estate . Mi ero detta che finché non dimagrivo certe cose non le potevo fare perché volevo farle stando bene nel mio corpo. Piano piano mi sono chiusa in me stessa, ho cominciato ad isolarmi ... A leggere... A scrivere. Diciamo che mi sentivo un po' intellettuale. Per me questa era una condizione temporanea, qualcosa che sarebbe finito quando mi sarebbe piaciuto il mio fisico. Purtroppo non andò cosi. Ora mi sento totalmente estranea alla mia vita, distaccata dalla realtà. Un vero e proprio inetto. Come i personaggi de “la coscienza di Zeno“ come i crepuscolari. Mi sento malinconica, tutte le certezze che avevo sono crollate. Non ce la faccio più. Volevo sapere se c era un rimedio per l eccesso di pensiero. Voglio ritornare in me .

Gentile Francesca,

nonostante la grande sofferenza che esprime, la sua lettera denota una grande capacità di riflettere e guardarsi dentro, che sono qualità necessarie per poter uscire da una condizione di malessere, quale quella che sta vivendo. Non è l'"eccesso di pensiero" ad essere dannoso, piuttosto l'incapacità, momentanea, di utilizzare questa capacità di pensare in senso creativo e vitale. Difficile dire perché, senza entrare nel merito della sua storia personale. Per fare questo cammino ha solo bisogno di un aiuto, di una guida esperta, che la saprà condurre fuori dal labirinto dove si trova in questa fase della sua giovane vita. Si faccia consigliare un professionista della sua zona cui affidarsi, meglio se esperto della fase adolescenziale e inizi senza indugi un percorso psicoterapeutico che le restituirà la capacità non solo di "tornare in sè", ma di conoscersi meglio e volersi finalmente bene.

Moltissimi auguri