Mia madre di 60 anni manifesta sintomi psicotici

Buongiorno, sono un ragazzo di 26 anni ed avrei bisogno di un consiglio. Premetto che la mia famiglia è composta da mio padre, mio fratello di 20 anni e mia madre, 60 anni, la quale manifesta sintomi psicotici (in particolare sbalzi d' umore, manie persecutorie e lievi allucinazioni) da ormai qualche anno. In precedenza è stata in cura presso uno specialista che le aveva prescritta una terapia farmacologica con la quale si erano visti oggettivi ed apprezzabili miglioramenti della malattia. Il problema sorge dal fatto che mia madre non ha però mai voluto riconoscere nè accettare questa sua malattia. Si era riusciti a portarla da questo psichiatra facendoglielo imporre dal medico del lavoro, ora però, dopo essere andata in pensione, ha fatto e detto tanto, che è riuscita ad interrompere la terapia ed i contatti con il medico curante. Per qualche mese dopo l' interruzione delle cure ha continuato a migliorare ed in famiglia eravamo quasi convinti che ce l' avesse fatta, da due mesi a questa parte però siamo ritornati nell' incubo e lei ha ripreso a peggiorare. Mio padre, che ha pure una certa età, minaccia di andarsene di casa per l' esasperazione (dopo la pensione lui è diventato il parafulmine per tutte le ire di mamma che erano prima rivolte all' ambiente di lavoro) e a dirla tutta ho paura che ne risenta pure la sua salute, io invece dovrei trasferirmi in un' altra città, per lavoro, ma mi sento troppo legato da questa situazione per poterlo fare. Gentilmente volevo dei consigli, delle esperienze su come si potrebbe fare per convincere mia madre di essere malata e di necessitare cure specifiche. Non vorremmo mai arrivare al tso. Grazie infinite

Buongiorno Francesco,

quello che posso consigliarle, come avranno già fatto altri, è di rivolgersi al medico di base di sua mamma e cercare in prima battuta di farle riprendere le cure interrotte. Dato che, come immagino, non sarà facile, potrebbe chiedere un appuntamento al CPS della sua zona per parlare inizialmente con un assistente sociale ed eventualmente con uno psichiatra. Ci sono interventi diversi da mettere in atto prima del TSO, che non è detto porti poi il paziente a curarsi. Ad esempio l'ASO (accertamento sanitario obbligatorio) che può avvenire al domicilio del paziente. A volte ci sono figure come infermieri ed educatori nei CPS capaci di entrare in relazione con le persone malate e i loro familiari per suggerire la soluzione migliore. Molti auguri