Confusione

Buongiorno a tutti, da sempre sono cresciuta con l'instabilità economica, da quanto mi ricordo sentivo sempre i miei preoccuparsi nel pagare le bollette e le cose della vita quotidiana.
Io a causa di ciò, e sicuramente anche per idee poco chiare mie, ho effettuato scelte di studio sbagliate ed a oggi mi ritrovo a 27 anni che non so cosa fare della mia vita. MI sento inutile e tendo spesso a paragonarmi alle persone intorno (amici, fidanzato ecc) che hanno gia una loro strada e mi sento come se non valessi nulla.
Da poco sono andata a convivere con il mio compagno in un altra città, cogliendo al balzo una sua occasione lavorativa e sperando che trasferendomi in una città grande avessi l'opportunità di cominciare a realizzarmi lavorativamente pure io. Mi porto questo peso appresso e penso che mi renda pure insicura a lavoro perché ho sempre paura di perderlo in quanto è la cosa che più desidero.. E cosi si crea un circolo vizioso tra quello che vorrei avere e quello che invece poi ottengo, sempre meno delle mie aspettative. Non ho una strada ben definita, non ho passioni su cui concentrarmi, provo sempre qua e la dove trovo, ma spesso imbatto anche in situazioni poco piacevoli con titolari che sfruttano o non pagano e mi sento ancora più frustata. Ho provato diversi lavori ma nessuno mi soddisfa, non ho una laurea e le opportunità che trovo sono quelle che trovo. Sono preoccupata per il mio futuro e non so più cosa fare, sono demotivata e negativa. Penso di avere delle buone capacità ma non riesco a trovare la mia strada e non sono più piccola.. Mi sto avvicinando ai 30 e fra poco non potrò manco più beneficiare di agevolazioni per le assunzioni e questo mi mette ancora più ansia.

Gentile Angela, è ancora molto giovane, ma in un'età in cui è facile fare il confronto con gli altri, che si stanno "sistemando". In realtà la sua condizione lavorativa è molto comune a quella di molte ragazze coetanee. Quello su cui mi concentrerei maggiormente, però, è il senso di insicurezza e di poca stima di sé, da un lato; oltre alla scoperta di cosa le possa piacerle, dei suoi desideri o passioni, non necessariamente lavorative, dall'altro. Forse, essendo cresciuta in un contesto dove c'era molta preoccupazione per altro, non si è sentita autorizzata a pensare alla propria felicità. Se attualmente ha un'occupazione, le consiglierei di investire un po' in un percorso psicoterapeutico che la aiuti a lavorare su questi aspetti. Se invece fosse priva di lavoro al momento, potrebbe cercare aiuto presso un consultorio pubblico della sua città.

Molti auguri