Dott.ssa Francesca Maria Penta

Dott.ssa Francesca Maria Penta

Psicologa, Psicoterapeuta

Sto passando un periodo orribile e non so cosa pensare

Buongiorno,
sono una ragazza di 20 anni e ultimamente sto passando uno dei periodi più strani e confusi della mia vita. Vorrei però prima fare una premessa e raccontare brevemente i miei trascorsi. L'infanzia e l'adolescenza non sono state facili per me: ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale con l'ambiente in cui vivevo e con le persone che ne facevano parte, non mi sono mai sentita capita né apprezzata e ho sofferto enormemente per questo.

La scuola è stata la fonte principale del mio malessere: avrei moltissimo da raccontare, ma mi limiterò a dire che ho subito episodi piuttosto gravi di bullismo e che in generale ho sempre provato una profonda rabbia nei confronti dell'ambiente scolastico a causa delle innumerevoli ingiustizie e assurdità a cui ho assistito nel corso degli anni. Col tempo sono insorti in me problemi di ansia che mi hanno impedito per anni di affrontare la vita con serenità.

Ho avuto periodi di totale perdita del controllo su me stessa, di incapacità di gestire qualsiasi situazione. Durante il liceo ho fatto tre anni di terapia con una psicologa che non riusciva a capire a pieno quello che le dicevo, e credo che mi siano serviti tutto sommato a poco, ma era l'unica che i miei genitori si potevano permettere di pagarmi. Ho riassunto molto brevemente degli aspetti di cui potrei parlare all'infinito tante sarebbero le cose da dire, ma vorrei arrivare al periodo attuale. Per tutta la vita sono stata una persona triste e sola, ma qualche tempo, diciamo da un mese a questa parte, sento che la situazione ha raggiunto un livello estremamente preoccupante a cui non era mai arrivata prima.

Sento come se qualcosa dentro di me si fosse incrinato e non mi sono mai sentita così tanto male. Le cose che mi hanno sempre saputa risollevare ora mi sembrano del tutto insignificanti e non riesco a trovare conforto in nulla: per esempio, fin da piccola sono un'avida lettrice e da sempre i libri sono la mia ancora di salvezza, la mia fonte di gioia, ma ora non ho più la minima voglia di leggere, non mi dà più nessun piacere, e così accade per tante altre cose che un tempo amavo e che ora hanno perso qualsiasi valore, come lo sport, il canto, il disegno ecc. Non sento più il desiderio di fare nulla, ogni cosa ha perso colore e consistenza. È come se tutte queste cose non mi appartenessero più. Mi sembra di funzionare come un automa più che di vivere come una persona.

I pensieri mi si inceppano nella mente, aggrovigliandosi e confondendosi in una matassa sempre più grande e inestricabile. Non ho quasi mai appetito e mangiare mi dà la nausea (però cerco di mantenere un'alimentazione costante), mi sento costantemente spossata, stanca, vuota. Qualche giorno fa in particolare è stata una giornata tremenda, perché per tutto il giorno ho fatto una fatica enorme a restare sveglia, non riuscivo a camminare dritta né ad articolare bene le parole, mi veniva continuamente da piangere senza un motivo e non riuscivo a pensare a nient'altro se non al fatto che stavo malissimo. Dormo molto male e faccio continuamente incubi (ma questo in realtà succede da anni). In generale sono sempre indisposta e insofferente verso le persone, anche se mi impongo molto fortemente di non esplodere e spesso ci riesco, ma in realtà non riesco a sopportare di stare in mezzo alla gente, di parlarci, di averci a che fare, e mi isolo il più possibile. Non mi viene il ciclo da tre mesi e questa cosa mi tocca particolarmente, perché sento come se la mia femminilità, il mio essere donna stesse venendo meno. So che è un'assurdità, ed è difficile da spiegare a parole, ma penso ossessivamente che ci sia qualcosa che non va nella mia testa e che il mio corpo mi stia lanciando un SOS in questo modo. So che è sbagliato fare delle auto-diagnosi, ma non riesco a fare a meno di chiedermi se questi non possano essere dei segnali di depressione o di qualcosa di simile, che magari può avere delle radici nel mio passato. Per questo Vi ho scritto, nella speranza che possiate aiutarmi a fare un po' più di chiarezza.

In attesa di una gentile risposta,
grazie e cordiali saluti.

Buonasera Sophia,

credo che la sua attuale sofferenza possa essere una buona spinta motivazionale a fare qualche colloquio con un professionista, in grado di accogliere la sua richiesta. Per il mio modo di lavorare inizierei a inquadrare in una cornice temporale questo malessere forte, che sembra avvertire da un mese, e collegare gli avvenimenti accaduti nell’ultimo anno della sua vita. Mi piacerebbe essere io ad accogliere la sua richiesta ed approfondire anche possibili connessioni con quello che ha vissuto nel suo passato e manifestazioni sintomatiche attuali. Ho esperienza da diversi anni con adulti e giovani adulti come lei. 

Cordiali saluti.