Dott.ssa Francesca Mastrantonio

Dott.ssa Francesca Mastrantonio

psicologo, psicoterapeuta, sessuologa, emdr

Ragazzo di 15 anni ha compiuto nel corso degli anni diversi furti

Salve, sono l'insegnante di un ragazzo di 15 anni. E' stato ritirato dalla scuola a causa del suo comportamento in classe adesso sta seguendo con me, da solo, delle lezioni il pomeriggio a scuola per prepararsi all'esame di terza media(io non faccio parte del suo corpo insegante, sono stata chiamata appositamente per seguirlo). Durante queste lezioni mi ha raccontato che ha compiuto nel corso degli anni diversi furti, a scuola e fuori, con i quali si mantiene. Ruba cellulari e portafogli, biciclette, è persino entrato in una casa. Non mi sembra intenzionato a smettere con questo comportamento. Mi ha detto che la madre ne è al corrente e che tollera questa cosa, mentre il padre (i due sono separati) non ne sa nulla. So che alla madre in passato è stato consigliato di portarlo da uno psicologo ma lei non vuole. E' molto fiero di riuscire a mantenersi da solo e di farla sempre franca. Io sono molto preoccupata e non ho idea di quale possa essere l'atteggiamento migliore da prendere con lui. Per adesso l'ho semplicemente ascoltato cercando di non prendere un atteggiamento autoritario/giudicante ma non so se questa è la cosa migliore. Cosa mi consigliate di fare? In che modo dovrei parlargli?
Cara insegnante dalle tue parole mi sembra di capire che il ragazzo sia in grosse difficoltà, il fatto che abbia 15 anni e si stia preparando per l'esame di terza media mi fa pensare che si trova in una condizione di stallo nel suo processo di crescita e che abbia già sperimentato delle esperienza di fallimento nella scuola. Esperienze che a questa eta' sono il segnale di un estremo disagio interiore. Il suo comportamento, che indica già una tendenza alla devianza, non siamo più su un piano di trasgressione, sembra essere il suo modo per "risolvere" i problemi e le responsabilta' della vita. Bisognerebbe capire se veramente la madre avalla questo comportamento e se si' perché lo avalla, anche lei ne riceve qualcosa? E' tendenzialmente disinteressata al figlio? E'  un sistema di complicità con il ragazzo per controllarlo? Il comportamento del figlio fa paura alla madre?  Mancano tanti elementi, mancano anche informazioni sul padre su come vive la relazione con il figlio. Potresti cercare di capire se il ragazzo ha consapevolezza della gravita' del suo comportamento e aiutarlo a riflettere sulle conseguenze del perdurare di queste azioni. Da sua insegnante credo che tu possa solo offrirgli uno spazio per pensare a quanto sta perdendo della sua eta'. Coinvolgerei di più i genitori nella vita del figlio che forse soffre per la loro distanza (come mai non si impongono con lui dando un chiaro segnale di presenza e di interesse) e proporrei una terapia familiare piu' che una terapia sul ragazzo. I suoi errori sono dovuti non solo a lui ma anche al sistema familiare in cui e' inserito e al fatto che gli occhi che lo guardano, lo osservano e lo curano vedono di lui solo un ladruncolo senza altre possibilità.
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