Dott. Francesco Ferranti

Dott. Francesco Ferranti

psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Sto facendo soffrire la mia famiglia ma non sò come o cosa fare!

Salve, circa due mesi fa' ho sofferto di anemia tanto che sono stata costretta ad andare subito in ospedale per fare la trasfusione di sangue..premetto che sono una giovane mamma di due bimbi e che da circa 5 anni, mi sono dovuta trasferire da Agrigento ad un altro paese per motivi di lavoro.. purtroppo, ancora non sono riuscita ad integrarmi e faccio la mamma a tempo pieno stando quasi tutta la giornata a casa.. una mattina, stavo talmente male da non riuscire a fare nulla..mia madre, vedendomi pallidissima mi ha portata a fare le analisi e li' mi hanno comunicato che dovevo andare subito in ospedale..il viaggio per andare ( quasi un ora) è stato terribile: pensavo di morire, di lasciare i miei bimbi, di non farcela talmente stavo male..pensavo anche ad una mia cugina morta pochi anni prima a soli 30 anni.. morta improvvisamente per un malore..finalmente arrivata in ospedale, mi hanno fatto le trasfusioni e dopo 2 giorni mi hanno dimesso dall'ospedale..pensavo di stare meglio ma li' comincio' il mio calvario: paura, agitazione, fino ad arrivare a veri attacchi di panico: palpitazioni, vampate di calore, tremoli, formicolii alla testa e alle mani, stanchezza tutto il giorno e spossatezza..un unico pensiero: la mia salute, la salute dei miei cari e la paura della morte! due mesi dopo mi sono decisa di parlarne con il medico curante, che mi ha prescritto XANAX 5 goccie la mattina e 10 la sera.. all' inizio mi quietavano, ma poi niente..abbiamo aumentato la dose..ma in realta', ho sempre questa paura.. non riesco piu' a concentrarmi, a giocare con i miei bimbi, a gioire con mio marito..so' che sto facendo soffrire la mia famiglia ma non so' come o cosa fare! aiutatemi

Salve Debora, l'ansia è un sistema di allarme che il nostro corpo utilizza per dirci "attento potresti essere in pericolo!", questo messaggio arriva all'individuo chiarissimo portandolo ad attivarsi maggiormente per controllare o gestire al meglio tutte quelle situazioni che reputa pericolose. Da quello che lei racconta sembra essere accaduta una situazione (reale) che ha creato un forte dubbio (e quindi pericolo!) che lei possa perdere il "controllo della sua vita" quindi l'attivazione fisiologica che ne consegue "è proporzionato" al pericolo che ha pensato di correre. Una problematica ansiosa si mantiene nel tempo grazie ad una serie di strategie comportamentali che a breve termine consentono di abbassare la nostra ansia ma che a lungo termine non permettono l'estinguersi della stessa (per esempio: uscire di casa solo se accompagnata; portare con sé sempre una bottiglietta d'acqua o un ansiolitico; evitare i luoghi in cui non è possibile una veloce fuga; ecc...). 

Quali strategie comportamentali attualmente sta utilizzando?

Le consiglio di iniziare una psicoterapia ad indirizzo cognitivo comportamentale, un simile percorso le permetterà di potenziare strategie alternative per meglio gestire questo suo disagio. In bocca al lupo!