Dott.ssa Gabriella Merenda

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Dott.ssa Gabriella Merenda

Psicologo, Psicoterapeuta

Sono cresciuta troppo in fretta

Salve a tutti.Mi ritengo una ragazza molto estroversa,solare ed empatica ma tutte queste qualità sono sempre state accompagnate da periodi di depressione,nervosismo e aggressività verbale senza una precisa ragione verso le persone con cui mi relazionavo.Inoltre la mia poca voglia di coltivare amicizie è stato il fattore scatenante di una vita di solitudine e perenni pensieri suicidi.Questa svogliatezza mi ha portato ad avere come sola ancora la figura del fidanzato:devo dire che ciò ha aiutato notevolmente la mia asocialità, ma si sa i fidanzati vanno e vengono.Ora sono attualmente fidanzata ma più passa il tempo più mi accorgo di aver bisogno di una figura in più nella mia vita,in parole povere non posso uscire e dipendere da una persona sola!Così ho cercato più che altro di elemosinare qualche uscita con qualche amica,ho cercato di inserirmi in qualche gruppo ma preferivo e dedicavo più tempo al fidanzato.Non cerco affetto o qualcuno che mi capisca,ma qualcuno di diverso con cui uscire e occupare le mie giornate.Ma perché non ho voglia di coltivare le amicizie se questa solitudine è la causa delle mie frustrazioni?è frustrante svegliarsi la mattina e non avere niente da fare,nessuno con cui uscire e occupare le giornate di sole a innervosirsi e intristirsi,aspettando di uscire con il fidanzato!Credo che questi miei 'disturbi'(se così li possiamo chiamare) abbiano radici più profonde:a mio parere son cresciuta troppo in fretta e di questo me ne sono accorta osservando gli atteggiamenti dei miei coetanei:odio la tipica immaturità adolescenziale,il distruggersi di alcool,concedersi ad uno sconosciuto senza nemmeno conoscerlo,decidere e agire senza pensare..Forse è proprio questo il problema,non trovo nessuno della mia età che si comporti più seriamente.Oltre ciò,durante i 3 anni delle medie,ho subito violenze di natura fisica e psicologica da un mio compagno di classe ogni giorno,tutti i giorni:era il mio primo amore e scambiavo queste violenze per un semplice scherzo.Con il passare del tempo però son cresciuta e ho capito che questa esperienza ha segnato profondamente la mia vita:un'adolescenza di rabbia incontrollata,di voglia di comprendere gli altri e di dare spiegazioni plausibili ai propri comportamenti,un'adolescenza di pianti e singhiozzi,di nervosismo,di una personalità fatta di contraddizioni,di scarsissima autostima che mi ha portato a pensare al suicidio ogni minuto,non avendo ragioni di vita..Vi ho raccontato un pezzo di quel che è stato della mia vita fino ad'ora,voi che ne pensate?

Sara, lei chiede cosa ne pensate....di cosa , di lei della usa sofferenza, del suo bisogno di sentirsi circondata da amici o dell infinita rabbia che accumula da anni e che rivolge a se stessa. Non è facile fare tutto da soli, non è neanche utile, ci da la breve sensazione di potenza ma poi ti riporta a pensare sempre allo stesso modo. Lei sembra ancorarsi ai fidanzati, ma le ancore permettono alle barche di rimanere ferme, invece si scorge dalle sue parole un bisogno di scoperta e di esplorazione di se, attraverso gli altri. E' con il confronto che i impariamo a conoscerci.

Quindi si dovrebbe concedere la possibilità di confrontarsi con se stessa in un percorso psicoterapico per poter riconoscersi nel rapporto con gli altri.