Una vita insoddisfacente

Salve. Ho vissuto in tranquillità fino alla quinta elementare, non ho ricordi infelici di quel periodo. Tutto è cominciato nell'estate tra la quinta elementare e la prima media: mia madre scoprì che mio padre la tradiva. Iniziarono a litigare e quella notte non riuscii a dormire, la tengo stampata ancora nella mia mente. Da lì iniziai a isolarmi e trattare con odio i miei coetanei schernendoli anche verbalmente. Alle superiori passai un primo e secondo anno pieni del nulla assoluto. Non avevo amici, non uscivo e giocavo solo al computer. Al secondo anno specialmente passai oltre 1200 ore su un videogame. Al terzo anno le cose sembrarono andare meglio, mi impegnai nello studio raggiungendo ottimi risultati, trovai amici ma persi la mia sanità mentale per via di un prof. che minacciò addirittura di picchiarmi davanti a tutta la classe, mi umiliò anche all'interrogazione dove mi fece una sola domanda alla quale non riuscii a rispondere e mi mise 4. Una rabbia cosi forte mi porto a odiare TUTTO, idioti che non avevano mai studiato avevano preso voti molto alti mentre IO avevo un misero 4. Con l' aiuto dei genitori scacciamo quel prof. Tutto sembrava essere tornato alla perfezione. No. Stava crescendo dentro di me sempre di più un odio per il mondo esterno. Sono goffo e brutto e per questo per strada sono stato spesso preso in giro anche da sconosciuti. Ho dovuto sempre strisciare con il capo chinato come un verme. A scuola raggiungo sempre più successi: sono il secondo migliore della mia classe in matematica e fisica. Il quarto anno esplosi, un giorno per lo stress mi misi a piangere per 2/3 ore in posizione fetale sul letto. Il quinto anno tento i test per il politecnico di Milano entrando. Ma non mi basta, sento che non è mai abbastanza. Il mio sogno è entrare alla normale di Pisa ma sono sicuro che niente mi basterà mai. Comincio a pensare che il mio interesse e impegno per la scuola derivino soltanto da un capriccio di affermazione sugli altri... Dopo un compito umilio i miei compagni dicendo di essere il migliore e chiamandoli falliti. Probabilmente se la scuola insegnasse a bruciare i barboni anche li sarei il migliore, voglio solo dominare gli altri alla fine... Non mi interessa imparare nulla, odio chiedere spiegazioni al migliore della classe o confrontarmi... È da vermi. Voglio solo avere ragione e primeggiare e schiacciare gli altri. Forse neanche la fisica mi interessa. Voglio solo fare soldi e avere il potere.

Gentile Salvatore,

è verosimile che i diversi fattori citati (conflitti tra i suoi genitori, bullismo subito in passato, senso di inferiorità per l'aspetto fisico) abbiano contribuito negativamente nella formazione della sua personalità producendo cronica insoddisfazione e continua competizione con gli altri.

Tutto ciò nuoce alle qualità positive che lei ha (intelligenza, ambizione, capacità di applicazione per raggiungere gli obbiettivi prefissati) e alla fine è motivo di sofferenza personale mentre invece tali qualità potrebbero essere spese meglio per fornirle gratificazione senza sentirsi in lotta col mondo intero.

A questo scopo è consigliabile che lei intraprenda un percorso di psicoterapia per elaborare le passate esperienze traumatiche ed acquisire migliori capacità comunicative e socio-relazionali.

Cordiali saluti.