Dott. Gennaro Rinaldi

Dott. Gennaro Rinaldi

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Come aiutare mia figlia di 12 anni a non essere esclusa dalle amiche?

Buongiorno, sono la mamma di una ragazza di 12 anni e di un bimbo di 7. Il mio secondo figlio è arrivato dal mio attuale compagno poichè il papà della mia bimba ci ha lasciate quando lei aveva solo 4 mesi. Non ha mai partecipato alla sua crescita ed è sempre stato fin ad oggi un papà completamente assente. I loro incontri si sono ridotti a massimo 3 volte l'anno e durante questi incontri le sue aspettative vengono puntualmente tradite... Quando la bimba era più piccola era molto semplice (almeno in apparenza) gestire questa essenza poichè sia io che il papà adottivo insieme al nonno materno facevamo di tutto per non farle mancare nulla. Oggi la situazione è cambiata...mia figlia trascorre dei momenti in cui visibilmente soffre di questa mancanza e mi ha fatta partecipe della sua sofferenza. Più volte mi ha chiesto perchè non la contatasse in modo assiduo ed io le ho spiegato che non è assolutamente colpa sua ma alcuni adulti scelgono di vivere liberi senza il peso di alcuna responsabilità. Premessa questa situazione, il problema che più mi affligge in questo periodo, è che la osservo mentre interagisce con la amiche e noto che tende principalmente ad isolarsi, a non lasciarsi andare a non ridere, a non emozionarsi. Ho paura perchè vedo che poi si sente esclusa dalla spensieratezza delle altre e non so come aiutarla. La sprono a lasciarsi andare ma è come fosse bloccata.
Vedo che si sente inferiore rispetto alle altre ragazzine, come se le mancasse sempre qualcosa. A scuola è bravissima e studia danza classica da 7 anni. Anche a danza è un'allieva modello, come a scuola, solo tante volte soffre perchè si isola.
Davvero grazie per l'attenzione.

Salve Maria, sua figlia sta vivendo una fase della vita "critica". Si trova tra la fine di un ciclo (essere bambini) e all'inizio di un nuovo ciclo (adolescenza) in cui l'aspetto forse più importante riguarda principalmente il "definirsi". Se volessimo fare un paragone, scomodando l'arte scultorea, sua figlia si ritrova a dover cominciare a dare una forma definitiva ad un pezzo di marmo che fino a questo momento della sua vita ha ancora forme indefinite. Come ogni buon artista sua figlia in questo momento ha bisogno di modelli riconoscibili e ben definiti da cui trarre l'ispirazione giusta per finire la sua scultura. Probabilmente in questo momento della sua vita lei sente l'esigenza di attingere alle proprie origini (la ricerca del padre) e a quella storia che ha caratterizzato la sua e la vostra vita. Se volessimo metterci nei suoi panni, comprendere le ragioni e le motivazioni dell'allontanamento del padre potrebbero essere fondamentali per dare un senso alla sensazione di perdita e di mancanza che lei ha.

Potrebbe essere un occasione dare a lei e darvi, come famiglia, l'opportunità di affrontare insieme le vostre preoccupazioni e attingere positivamente alle vostre risorse per superare questa empasse. Una terapia familiare affiancata ad incontri individuali dedicati a sua figlia potrebbero essere una soluzione.

Cordiali Saluti.

dott. Gennaro Rinaldi

Psicologo Clinico e dello Sviluppo - Psicoterapeuta Sistemico - Relazionale