Dott. Giancarlo Gramaglia

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Dott. Giancarlo Gramaglia

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

La mia ex-moglie vuole spostare mia figlia in una nuova scuola più vicina a casa sua

Buongiorno, sono divorziato con una figlia di 12 anni che frequenta la seconda media, in una scuola alla quale è iscritta dai tempi dell'asilo. Pertanto è ben inserita in un tessuto sociale di compagni di classe che conosce da diversi anni, e in una scuola nella quale si trova molto bene. Per motivi a mio avviso non così importanti (comunque di ordine economico/logistico), la mia ex-moglie vuole spostare mai figlia in una nuova scuola più vicina a casa sua dove farle frequentare la terza media. Ha avvisato di ciò mia figlia a mia insaputa (siamo in affido condiviso) creandole false aspettative sul suo futuro. Mia figlia ha reagito molto male, disperata all'idea di cambiare scuola. Successivamente è stata operata sulla ragazzina una pressione psicologia tale da farle credere che se non cambia scuola non potrà più vedere la nonna materna a cui è molto affezionata. Ciò è falso, ma il "plagio" pare funzionare così ora mia figlia dice di voler cambiare scuola. Non perchè in quella attuale non si trovi bene, anzi, non vorrebbe cambiarla...(me lo ha confermato lei stessa) ma perchè altrimenti pensa di non poter più vedere la nonna. Io ritengo che far cambiare scuola ad una ragazzina di 12 anni in piena pre-adolescenza, proprio all'inizio di un anno importante come la terza media, troncando le sue relazioni sociali e le amicizie, e inserendola in un nuovo tessuto didattico/relazionale in cui dovrebbe di fatto ambientarsi ripartendo da zero, sia una follia. Soprattutto in considerazione del fatto che non esiste una reale motivazione di urgenza tale da giustificare questa scelta, ma solo una comodità logistica ed economica della madre. Vorrei un vostro parere: è lecito supporre che un tale cambiamento sia sconsigliabile oppure da un punto di vista psicologico/didattico non c'è nessun motivo per sconsigliare un tale cambiamento ? grazie
Buonasera, la vicenda che emerge dalla sua lettera coinvolge diverse figure con bisogni differenti. Mi preme dunque sottolineare che mi sarà possibile risponderle prendendo atto solo del suo personale punto di vista. Il trasferimento che dovrà affrontare sua figlia potrebbe non essere per lei un evento positivo, ma i cambiamenti avvengono e devono essere affrontati come tali. Proprio su quest'ultima questione lei e la sua ex moglie dovreste lavorare. Mi spiego: la ragazzina che ha dodici anni ha bisogno di informazioni chiare sul proprio avvenire, in vista anche dell'inizio della scuola superiore. Il plagio non rientra nel concetto di informazione chiara, solo attraverso il dialogo sincero (se non con la sua ex moglie, almeno con sua figlia) è possibile sostenere la ragazzina. Sarebbe importante dire a sua figlia che non è vero che non vedrà più la nonna se non si trasferirà e darle allo stesso tempo un riferimento per aiutarla a non perdere i rapporti che ha instaurato fino ad ora (riferimento che potrebbe essere proprio lei in quanto padre).
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psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista - Torino

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