Dott. Giancarlo Gramaglia

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Dott. Giancarlo Gramaglia

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Sono stressata e ogni tanto penso al suicidio

Salve, sono una ragazza di 18 anni in questo ultimo periodo sono molto stressata e non reggo per niente.
Partendo dal principio il fatto del covid e della quarantena che mi hanno resa una persona molto fragile, ansiosa e molto stressata, la scuola ancora di più, mi sono sentita esclusa da parte dei professori che non mi ritenevano un’ alunna con delle doti ma un’ alunna dove dovevano trovare sempre dei difetti ovvero scema, più davo e più era fatica sprecata. In passato hanno anche detto pure che non so esprimermi e ora ogni volta che parlo o scrivo ho la paura di farlo, magari sbaglio anche apposta a causa del problema psicologico che mi hanno causato.
Sono stata bocciata e mi è caduto il mondo addosso, ho cercato di metabolizzare il più possibile la situazione ma i miei familiari me la fanno sempre ricordare facendomi sentire come se fossi una nullità, che non porto i miei progetti avanti, che sono scema, che non so fare nulla. Oltre a loro in quel periodo così fragile pure il mio fidanzato ha fatto la sua parte facendomi sentire ancora più inutile.
Sempre per il fatto della scuola ho voluto lasciarla, non voglio continuare più perché non mi sento all’altezza e so che è tempo perso, mio padre ancora non sa nulla e quando lo saprà succederà un casino (quindi altro stress).
Le uniche persone che ci sono state sono state sono le mie amiche che mi hanno sostenuta, dicendo che loro ci saranno sempre, più avanti ne ho parlato con il mio fidanzato ma ben poco ha capito, è un bravissimo ragazzo fa di tutto per noi, però in sto periodo litighiamo sempre anche per cavolate, per me lui non mi considera neanche come prima scelta ma come ultima perché arrivano sempre gli altri prima di me (anche se lui dice che non è vero). Quando litigo con lui non sembro neanche più me stessa, inizio ad offenderlo e lui mi offende a sua volta, a volte vorrei anche lasciarlo per concedermi un po’ di tempo per me stessa.
Tutte queste persone mi hanno provocato problemi psicologici, io oramai sono convinta che non servo a nulla, che ogni cosa che faccio è sbagliata, magari la sbagliata sono proprio io. Anche fisicamente mi faccio schifo, l’anno scorso sono dimagrita 10 kg, tutti pensavano per il fatto che fossi andata in palestra, per migliorarmi, ma invece sono dimagrita dopo un insulto di mio fratello che mi ha fatto perdere l’autostima e ancora ad oggi pur pesando 50 kg non mi piaccio, trovo sempre difetti.
Mi sento legata in una vita che non mi appartiene che non dovrei vivere, io a 19 anni devo vivere così, piangendo ogni sera per tutte le critiche che mi sento dire, per le persone che non mi capiscono e mi proibiscono tutto, perché c’è anche questo fatto che io con l’età che ho non posso concedermi neanche un attimo di tranquillità , di spensieratezza, fare un viaggio, passare del tempo con il mio fidanzato da sola perché i miei genitori mi assillano, mi dicono sempre no. Vorrei soltanto vivere lontano da tutti, da sola, non vedo l’ora di andarmene per sempre.
La parola vivere però è una confusione per me, perché non so più se voglio continuare a vivere sta vita, a volte quando sono in bagno inizio a pensare e fissare qualsiasi cosa che possa farmi del male, qualcosa che possa togliermi tutto questo dolore che porto addosso, l’avrei fatto da tempo ma è la paura che mi blocca.
Ho voluto scrivere qui perché non ne posso parlare con nessuno dato che nessuno mi capisce o che quando dico qualcosa vengo criticata soltanto. Cosa devo fare? Avrei bisogno di un sostegno emotivo..
(Scusate se magari ho scritto sbagliato però sono stanca e prima di scrivere questo ho pianto)

Cara Rosy,

riesco a cogliere dal suo scritto la confusione che percepisce rispetto alle esperienze che sembra proporle la vita. Il disagio che descrive sembra essere molto intenso, tanto da sembrarmi riduttivo rispondere con un messaggio ai numerosi contenuti che porta.

A volte potrebbe essere utile in questi casi prendere in carico la propria vita e autorizzarSI a cogliere il diritto fondamentale di cercare e ricevere la soddisfazione per se stessi. Potrebbe essere importante prendere in mano la sua soddisfazione attraverso il lavoro con un professionista con cui poter esplorare la sua storia di vita, prendersi cura dei suoi bisogni inespressi e che le fornisca il giusto supporto per riscoprire le risorse che certamente possiede dentro di sé.

Se avesse bisogno di chiarimenti non esiti a contattarmi.

Cordialmente,

Dr. Giancarlo Gramaglia

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