Dott. Giancarlo Miglietta

Dott. Giancarlo Miglietta

psicologo clinico, psicoterapeuta

Come posso uscirne?

Buonasera,
Mi sono decisa a scrivere in questo forum in quanto mi trovo in una situazione alquanto particolare, almeno a mio avviso.
Sono una ragazza poco più che trentenne, spigliata, in perfetta salute, di bell aspetto, con un carattere socievole, una bella cerchia di amici e un buon lavoro. Una vita normale nella quale non è possibile trovare apparente motivo di cui lamentarsi.
Da circa un anno e mezzo si è conclusa per me una relazione importante piuttosto travagliata, da quel momento credo di essere entrata in uno stato di apatia o anaffettivita (mi scuso per la mia ignoranza in materia). In breve, non riesco più ad affezionarmi a una persona del sesso opposto, per quanto mi sforzi mi è impossibile lasciarmi andare. Ho frequentato diverse persone ma, per tutti, trovo dei difetti o comunque dei motivi che mi convincano non siano adatte a me (per quanto invece razionalmente non abbiano nulla di sbagliato, anzi). Mi ritrovo a frequentare uomini, allontanarli di proposito e dopo tempo rimpiangerli (per poi magari chiedere una seconda occasione di frequentazione e ripetere da capo il tutto).
Spesso mi chiedo se il problema non risieda nel fatto che io sia ancora troppo legata al mio ex fidanzato ma, anche qui, passo da giornate in cui penso di aver perso L 'amore della mia vita a giornate in cui sono più che convinta che sia stato meglio così.
Non riesco a capire quale sia il mio problema, Ho sofferto molto per la fine della mia ultima relazione e anche ora capitano ancora giornate “no” in cui mi sembra non ci sia via d uscita e vedo tutto nero ma in confronto a ciò che ho passato, non me ne preoccupo più di tanto. Sono però convinta che finché non riuscirò a mettere completamente da parte il passato e ricominciare un nuovo percorso con qualcun altro, non finiranno di esserci queste giornate negative. Ma come è possibile se ogni volta allontano qualsiasi opportunità di ricominciare?
So che non e un grosso problema, ma per me sarebbe importante capire cosa fare per poter uscire da questo “circolo”.

Grazie

Gentile Chiara,

La fine di una storia, a prescindere dalla connotazione che se ne da o da chi lasci chi, è sempre accompagnata da un periodo di elaborazione di una sorta di "lutto": a morire sono parti di noi, del nostro passato, modi di essere, progetti, sogni, ecc. Non solo la storia in sè dunque. Questo presuppone un tempo, diverso in base alle caratteristiche ed esperienze di ognuno oltre che della relazione finita, e presuppone anche un modo, per affrontare la separazione e la fine della storia. 

In fondo, in un certo senso è proprio Lei che dice di "sforzarsi" di vedere altri uomini. Perché lo fa? Forse potrebbe interrogarsi su quanto entrare e uscire da queste frequentazioni, dal "circolo", come dice, effettivamente possa impedirle di fermarsi un momento a riflettere su quel dolore legato al "lutto", alla fine. 

Forse da qualche parte dentro di Lei c'è ancora qualcosa da vedere e da tirare fuori e da elaborare e metabolizzare relativamente alla sua storia d'amore passata, per poter essere libera di ricominciare.

Un caro saluto