Inserimento scuola materna difficile e lungo

Buonasera, gentilissimi Dottori. Vi contatto per un consulto relativo al mio bimbo di 3 anni, che li compirà tra poche settimane. Da un mese ha iniziato l'inserimento alla scuola materna e sta avendo delle difficoltà. Premetto che ha frequentato 2 anni di nido senza alcun problema. L'inserimento alla materna, per ora, ha visto 2 settimane di pianto a intermittenza nelle 3 ore che rimaneva. Non voleva mangiare la merenda lì e a casa diceva che non vuole andare all'asilo dei grandi perché gli manca la mamma. La scorsa settimana è andata meglio, cioè lunedì e martedì è entrato da solo senza mai piangere e l'orario si è allungato di un'ora. Mercoledì e giovedì è entrato con 2 minuti di pianto, ma poi ha fatto tutto serenamente, senza cercarmi, e venerdì la maestra ha detto che ha pianto un pochino e ha cercato spesso la mamma. Io sono incinta di 5 mesi e fin da subito abbiamo detto al bimbo che arriverà una sorellina. In generale, in questi mesi cerca molto di più il mio contatto e la mia approvazione. Vi chiedo quindi se questi due cambiamenti nella sua vita possono influire su un inserimento così difficoltoso all'asilo, e se le maestre lo riterranno mai un bambino pronto per pranzare lì e dormire. Grazie mille

Salve, capisco perfettamente la sua preoccupazione e la delicatezza del momento che state vivendo. L’ingresso alla scuola materna è già di per sé una tappa importante e impegnativa per un bambino di tre anni, ma nel vostro caso si aggiunge anche l’arrivo di una sorellina, un cambiamento emotivo profondo che inevitabilmente influenza l’equilibrio affettivo del piccolo. Quello che sta vivendo suo figlio è del tutto normale e coerente con la sua età e con la fase di sviluppo che attraversa. Dopo due anni di nido in cui aveva ormai consolidato figure e routine rassicuranti, il passaggio alla scuola materna rappresenta un nuovo mondo, con adulti diversi, regole nuove e una percezione più forte di separazione da lei. La gravidanza, inoltre, riattiva nel bambino il bisogno di vicinanza e conferme, perché sente inconsciamente che qualcosa sta cambiando nel suo posto nella famiglia. Questo spiega perché cerca di più il suo contatto, la sua approvazione e perché l’inserimento sta richiedendo un po’ più di tempo. Non c’è nulla di preoccupante in ciò che descrive: il fatto che alterni giornate di serenità a momenti di pianto dimostra che sta gradualmente elaborando il distacco e che si sta adattando, anche se a piccoli passi. I bambini di questa età procedono così, per tentativi e regressioni, e ciò che conta è che percepisca da parte vostra fiducia, tranquillità e continuità. Le maestre, nel tempo, riconosceranno certamente i suoi progressi e, quando avrà consolidato la sicurezza affettiva nella nuova scuola, sarà lui stesso a mostrare maggiore disponibilità a fermarsi per pranzo e magari, più avanti, anche a dormire. Ogni bambino ha il suo ritmo e forzare i tempi rischierebbe solo di aumentare la resistenza. Continuate a rassicurarlo con dolcezza, mantenendo coerenza tra ciò che dite e ciò che fate, e soprattutto trasmettete serenità e fiducia verso la scuola. Con il tempo e il sostegno affettuoso di tutti, troverà il suo equilibrio e vivrà serenamente anche questa nuova esperienza.