Non riesco ad andare avanti, sono bloccata

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni.
Non so neanche da dove iniziare..
Sono iscritta alla facoltà di giurisprudenza dal 2018, ma dopo aver fatto qualche esame, nonostante siano andati bene, ho capito che quella non è la mia strada. Non è stato facile dirlo ai miei, tanto che ci ho messo quasi un anno per prendere coraggio e dirglielo, e la cosa non è stata accolta bene. In realtà è come se non avessero proprio recepito il messaggio, tanto che risulto ancora iscritta all'università, nonostante non dia alcun esame. Ho provato a cambiare facoltà, ma gli esami d'ingresso non sono andati bene, questo però non mi ha fatto perdere la voglia di studiare. È così che mi ritrovo da due anni a non fare niente, in quanto i miei non sono d'accordo sul fatto che io mi trovi un lavoro e che lasci l'università. Mi ritrovo in un limbo, seppur consapevole delle mie capacità, delle mie predisposizioni, dei miei limiti.
A mettere il dito nella piaga c'è mia madre, professoressa, avvocato e chi più ne ha più ne metta, che non riesce ad accettare il fatto che sua figlia sia, in questo momento, "peggiore" degli altri (coetanei). Ho la sensazione che si vergogni di me e a volte me lo dice chiaro e tondo. Sia chiaro, io e lei non abbiamo mai avuto un bel rapporto: non mi ha mai dimostrato affetto, comprensione, sostegno, nonostante io viva per far contenta lei, cerco infatti di non recarle dispiaceri, di non deluderla. Ma proprio ora che io ho bisogno di lei, dei miei genitori, loro non ci sono, non mi supportano, non mi aiutano. L'hanno scorso ho contattato una psicologa, ma nel momento in cui lei riteneva ci fosse il bisogno di integrare anche i miei genitori nelle sedute, di cui loro erano all'oscuro, io ho mollato tutto.
Io so quello di cui sono capace e so anche di non essere una scansafatiche come dice mia madre: mi affascina tutto ciò che è diverso da me, ho una grande passione per il mondo della cosmesi, adoro i bambini, gli animali, mi faccio in quattro per aiutare gli altri, ma non riesco a concretizzare tutto ciò. Inoltre, questi continuo sminuirmi mi sta facendo perdere la passione, sento che mi sto spegnendo piano piano. Sento di avere un peso che mi trascino, diventare sempre più grande..

Con quali intenti ti sei iscritta a Giurispridenza? Lo hai fatto per convinzione o perchè sei stata persuasa? Su quali elementi sostieni che questa non è la tua strada? Giurisprudenza apre a tante possibilità di lavoro, non strettamente legate alla libera professione o a magistratura. Quali facoltà hai preso in esame in alternativa? Quale è il tuo percorso di studi precedente? Ci sarebbe da lavorare sul rapporto con tua madre e sui fattori di influenzamento reciproci. Non dici nulla di tuo padre. Hai fatto bene a rivolgerti ad una psicologa. Io lo rifarei cercando una psicologa cognitivo-comportamentale. Non sempre è necessario lavorare in modo sistemico , coinvolgendo il sistema famiglia. Se cosmesi, bambini, animali sono i tuoi interessi veri, soffermati a indagare in quale settore potresti specializzarti per operare in questi campi e fare delle scelte formative adeguate. Le opportunità di formazione sono plurime. Se hai superato degli esami di Giurisprudenza, vuol dire che hai capacità di studio. Chiarisciti la meta, poi rimettiti in cammino. Non permettere a nessuno, neanche a te stessa, di abbatterti. Un cordiale saluto.