Mi sto separando con bimbo di 1 anno

Buonasera scrivo perché mi sto separando, ho un bimbo di appena un anno, e già da 6 mesi che il rapporto va male con il marito. Sono avvilita, mai avrei pensato che ciò potesse accadere, abbiamo passato l'anno di gravidanza bellissimo e avere un bimbo era il nostro desiderio. Dal lockdown di marzo scorso mio marito ha iniziato ad essere aggressivo nei miei confronti e a contraddirmi su tutte le cose che riguardavano il bimbo. Premetto che da mesi soffro di una tendinite alle braccia e questo mi ha portato a chiedere il suo aiuto per la gestione del bimbo. Per l'aggressivita ho scritto a sua madre che dalla Calabria é salita in veneto, ed in 20 giorni qui , a giugno, ha partecipato a buttare all'aria il matrimonio, solo difendendo suo figlio, e vedendo di me solo i lati negativi, potenziando la cattiveria nei miei confronti. Dall'aggressività ho deciso di andare da un avvocato per la separazione, per tutelare me e il bimbo. Nei mesi successivi sono intervenuti 2 volte i carabinieri a casa perché lui urlava e perdeva l'autocontrollo. L'ho denunciato 1 mese fa. Una situazione per me surreale, sono un'insegnante, ho 30 anni di mutuo per la casa, e soprattutto sono una neomamma e mai avrei voluto ciò. Ho una grandissima delusione, non credo di avermi meritato tutto questo, non credo che l'amore con mio marito fosse finito, non capisco cosa gli sia successo, forse ha problemi psicologici, forse non é portato per la famiglia, e sicuramente é succube della madre. Anche se aggredita, ho cercato di parlargli con calma, ma aveva solo tanta rabbia, come ora. Avrei voluto un chiarimento da lui, ma non riesce ad essere civile e questa cosa me la porto avanti perché non capisco cosa sia successo. Vorrei una risposta, almeno mi calmerei. Puo avere una donna? Non lo so. Ora sono sola, a vivere in una casa dove non sono mai stata bene perché non vado d'accordo con i vicini, preoccupata per il lavoro perché sono una precaria e a crescere questo piccolo bimbo che meritava tutt'altro. Sono preoccupata perché non mi rifarò facilmente una vita sociale, e non so se potrò avere le energie per affrontare tutto cio. Tutto ciò infatti mi sembra un incubo, non dormo la notte dai pensieri, ne sto risentendo di salute, mai avrei voluto questo.

La sua situazione è complessa e prendere una decisione non è facile. Lei si trova in una matassa ingrovigliata e c'è bisogno di trovarne il bandolo, possibilmente senza prendere decisioni azzardate. Non dice nulla sul desiderio di paternità di suo marito, della condizione economica e esistenziale di lui , della rete familiare su cui lei potrebbe appoggiarsi. Provi a proporre a suo marito un trattamento di coppia o di coppia genitoriale per trovare un terapeuta che possa aiutare lei o entrambi a trovare il bandolo della matassa.