Ho 20 anni e non riesco a stare con i miei coetanei.

Ho 20 anni e non riesco a stare con i miei coetanei. Non riesco a sopportare molte cose che questi fanno e tendo spesso a sottovalutarli o estraniarmi da loro preferendo compagnie di gente più grande di me. Sono sempre stato così, sin dalle elementari ero quello che parlava di politica, alle medie andavo male perché preferivo leggere e fare i giochi di calcolo invece che studiare e da quando sono alle superiori mi ritrovo a stare bene solo con pochi perché tutt'intorno mi sembra di vedere dei ragazzi con poco interesse per il mondo attuale e per la società che ci sta intorno. Faccio parte di un gruppo politico e questo ha creato in me una duplice situazione , da una parte sono aumentate le turbe mentali sulla stupidità di molti miei coetanei dall'altra però ha accentuato il fatto di stare sempre solo con persone molto più grandi di me. I miei attuali amici sono ragazzi con un'età compresa fra i 27 e i 38 anni cosa che mi piace poiché amo stare con i grandi fin da piccolo ( non uscivo con gli amici per stare con mio padre solo per sentirlo parlare di lavoro e politica). Non riesco a capire se il mio sia solo un comportamento normale o ci sia qualcosa che in me non va, capisco solo che a volte questo mi crea non pochi problemi perché la mia vita quotidiano di studente mi porta ad affrontare miei coetanei , ed è proprio questo contatto che mi fa sentire male perché per me è non solo un inutile perdita di tempo ma anche un continuo sentirmi a disagio e a vivere male la mia quotidianità.

Caro Vincenzo, le fasi evolutive sono caratterizzate da diversi "orologi": biologico, cronologico, psicologico e storico-culturale. Il suo orologio psicologico sembra non essere in sintonia con la media, conducendola forse verso un processo di adultizzazione precoce. Il che non è necessariamente negativo, purché ciò non si estremizzi, sottraendo troppo spazio a gioco, leggerezza e divertimento. D'altro canto, se le sue scelte sono davvero genuine e appaganti, perché rinunciarvi? L'importante è non chiudersi troppo verso i coetanei, a volte capita di incontrarne alcuni particolarmente ricettivi e aperti, in questo caso le sue risorse e conoscenze, se non troppo appesantite, potrebbero aprire nuovi e costruttivi canali. È davvero felice quando esce con persone più grandi? Ci sono rinunce che compie, pur desiderando, perché qualcosa le sembra troppo "infantile"? Cosa pensa suo padre di tutto ciò? Ecco alcune delle possibili domande cui cercare di rispondere, senza affanno, ma con positivo spirito di autoconoscenza. Un cordiale saluto