Non ho un rapporto buono con il cibo

Buongiorno vorrei sapere se i sintomi e i disturbi che ho possono essere riconosciuti come anoressia. Non ho un rapporto buono con il cibo perchè penso sempre a quello che mangio cercando di bruciare le calorie facendo molta attività fisica, odio vedere gli altri mangiare e farlo in pubblico perchè mi fa sentire grassa e senza controllo sul mio corpo. Alcune volte mi è capitato di mangiare ma poi sputare senza neanche mandare giù,non ho mai rimesso. In famiglia non ci sono disagi e non mi fanno pesare il fatto che sono vegetariana e mangio "sano" cioè senza sale e zucchero o cibi grassi solo verdura e cibi che servono al corpo(non ho carenze), non parliamo di problemi di alimentazione ma i miei pensieri sono sempre fissati sul cibo. Non voglio farmi curare o parlare con dottori perchè starei peggio, vorrei solo capire ciò che mi sta succedendo e poterne parlare liberamente senza far preoccupare nessuno. Finisco dando un' info forse importante, sono alta 1.70 e peso 48.
Gentile Sara, l'indicatore più comune per definire lo stato ponderale, cioé la normalità del peso corporeo, è il cosiddetto IMC (Indice di Massa Corporea), calcolabile con la seguente formula: kg/m2, ossìa il peso in chilogrammi diviso il quadrato dell'altezza in metri. Il range di normalità è 18,5-24,9 quindi al di sotto o al di sopra di questi valori si collocano rispettivamente soggetti sottopeso e sovrappeso. I valori che lei indica depongono a favore di una condizione sottopeso (48/2,89= 16,6) che rischia di aggravare producendo conseguenze sia fisiche sia psicologiche. Premesso che non è corretto porre diagnosi a distanza, gli altri elementi da lei indicati definiscono un quadro meritevole di attenzione. Perché non vuole parlare o farsi curare dai dottori pensando che stia peggio? Siamo anche noi esseri umani dotati di emozioni e sensibilità, e questi sono i migliori ingredienti per creare un clima di fiducia! Non trascuri le sue difficoltà, un percorso di aiuto può cambiarle la vita in modo positivo, e garantirle un orizzonte più sereno. Parli con i suoi genitori o con chi le sta affettivamente vicino, e si conceda almeno una chiacchierata con uno psicologo, solo in questo modo sarà davvero libera di scegliere. Un caro saluto