Dott.ssa Gilda Di Nardo

Dott.ssa Gilda Di Nardo

Psicologa, Psicoterapeuta

Tristezza, solitudine ed altre ossessioni

Buonasera,

ho 34 anni, 34 dei quali trascorsi a sentirmi inferiore a tutti. Sono sovrappeso ed ho sempre avuto un rapporto problematico col cibo, alternando periodi di alimentazione sana (con conseguenti perdite di peso, anche molto elevate) a periodi (come questo) di abbuffate, fame nervosa, lassismo e trascuratezza.
Ho una relazione a distanza da diversi anni con un ragazzo meraviglioso che lavora all'università e che, con ogni probabilità, diventerà ricercatore.
Da qualche mese sono diventata (quasi) ossessivamente gelosa ed invidiosa di lui, nonostante anch'io sia laureata, stia facendo un master di specializzazione ed abbia un lavoro che, pur non piacendomi, mi garantisce una stabilità economica.
A differenza di me, lui è molto estroverso, esce quasi tutte le sere ed ha tanti amici che gli vogliono bene. Non so quando riusciremo ad andare a vivere insieme, sento il tempo scorrere e, intorno a me, tutti "si sistemano", mentre io continuo a rimanere immobile.
Ho il terrore che mi lasci per un'altra più intelligente/interessante/bella di me e più cerco di non pensarci, più ne sono angosciata. Per contrastare i continui sbalzi d'umore, gli attacchi di pianto, le tristezze e le paure (di tutto!), ho iniziato a prendere la pillola contraccettiva senza interruzione, in modo da evitare gli effetti negativi della sindrome premestruale. Tuttavia temo che non sia la strada giusta.
Secondo voi potrei soffrire di depressione? Esiste una "cura" per non sentirsi sempre l'ultima ruota del carro e riuscire a combinare davvero qualcosa di buono nella vita?

Grazie mille.

Eccomi a risponderle.

Allora, la situazione che descrive comprende vari aspetti: l'alimentazione, l'umore, la relazione col suo compagno, i pensieri prepotentemente ossessivi. Mi sembra che il punto sia la disregolazione che riguarda queste  aree: pensieri, cibo, stati d'umore e amore-gelosia-invidia assieme verso il suo compagno. Riguardo alla pillola, mi sembra di intuire che ha un buon livello di istruzione tale da comprendere che agire in autonomia sugli equilibri ormonali ( tra l'altro senza grandi risultati mi sembra di intuire) è forse da evitare; se ritiene che i fattori ormonali siano rilevanti nella sua situazione chieda un parere ad un endocrinologo, credo sia meglio. Per il resto, in questo contesto credo possa comprendere non si possano confermare o rilasciare diagnosi. Quello che le posso dire è che l'autostima, da come descrive la sua storia mi sembra un punto cruciale da affrontare per lei e può iniziare magari a fare qualche lettura di autoaiuto a riguardo, su internet troverà vari libri e libricini sull'argomento.  Ho come l'impressione da come descrive le cose che la situazione le stia un pò sfuggendo di mano o forse sia arrivata a un punto limite di sopportazione, non si appesantisca ulteriormente ( riversando magari tutto sul cibo), se crede provi a chiedere supporto a un professionista che in primis potrà aiutarla a comprendere e decifrare la situazione e in un secondo momento potrà fornirle strumenti per affrontarla più serenamente. Se davvero non vuole sentirsi l'ultima ruota del carro e vuole provare a fare ciò che ritiene buono nella vita, provi  a darsi una possibilità di vedersi diversamente e lo faccia iniziando ad affidarsi ad uno sguardo di un professionista che saprà guidarla verso nuovi e vitali equilibri, se lo vuole. In bocca al lupo