Abbuffate continue e digiuni

Salve, sono una ragazzina di 15 anni e ho dei problemi col cibo. Premetto che è una storia un po' complicata, di cui non ho fatto parola con nessuno.
Non sono mai stata pelle e ossa; a 13 anni i miei genitori hanno iniziato a dirmi di moderarmi, io non gli davo molto ascolto, non mi importava.
Non so neanche quanto pesavo.
Dato che mi piaceva un ragazzo che aveva smesso di mangiare perché credeva di essere grasso e faceva tantissimo sport, io ho iniziato a fare il suo stesso sport (correre e palestra allo stadio comunale). Mi sentivo bene, ero felice, avevo abolito le schifezze, ma senza privazioni, ero circa 68-67 kg da quei 70 di qualche mese prima.
Poi mia nonna è stata investita sulle strisce, credo di essere caduta in depressione e non mi sono ancora ripresa, per non pensare, ho intensificato l'attività fisica, mi stava passando sempre di più l'appetito.
Mi sembrava di mangiare normalmente però... mia madre non era d'accordo. Mi diceva più volte che ero dimagrita troppo e che se continuavo mi avrebbe portato da un nutrizionista. Mi ha fatto imbestialire.
Sono 1.73cm e in circa 3 mesi ero passata da 67kg a 55. Mi si era interrotto il ciclo mestruale ed ero sempre più depressa. I miei si ostinavano a farmi mangiare di più e io per rabbia gli ho dato retta, troppa. Ho riniziato a mangiare, ma abbuffandomi perché temevo che non l'avrei rimangiato più tutto quel cibo, per poi permettermi che non l'avrei più fatto. Non succedeva. In circa 2 mesi sono tornata a pesare più di 70kg ed ero sempre più triste della mia incapacità di non resistere come una volta. Le cose si sono identificate quando una macchina ha investito mio padre che era in motorino, è da 2 mesi che è in ospedale ora. Il mio umore è a pezzi.
Avevo anche smesso di andare a correre. Le ossa carine che erano venute fuori sono sparite e ora c'è più grasso di prima (nel mentre avevo perso muscoli perché mi ero catalizzata).
Ora ho riiniziato a fare sport, ma con la scuola (ginnasio), pianoforte, teatro...sono troppo incasinata. Tutti pensano che sia perfetta, che debba essere perfetta. Ho provato a dire a mia madre che ho problemi con la depressione, ha detto che dobbiamo andare entrambe da uno psicologo (anche lei è turbata: prima sua madre e poi suo marito...), ma è così incasinata che non capisce più molto.
Io mi sono abbuffata anche prima, mi sento uno schifo. Quando mi sento particolarmente in colpa vado in bagno e beh, potete immaginare.
Ho avuto problemi di autolesionismo, mia madre l'ha scoperto, gli ho solo dato più preoccupazioni, in più ho iniziato a soffrire di attacco d'ansia con tachicardia (mamma non lo sa). Vorrei solo sparire.
Non so se qualcuno leggerà mai questo messaggio, non saprei neanche come potreste aiutarmi...

Buonasera Mery

dalle sue parole mi arriva tutto il suo dolore e la fatica di questi anni, ma anche la sua grande voglia di uscire da questa situazione "complicata". I problemi con il cibo forse sono  solo la punta dell'iceberg, un modo per mostrare ed urlare al mondo il suo disagio. A volte si cerca di colmare con il cibo un vuoto interiore che si sente dentro, ma ogni tentativo è vano e la voragine aumenta sempre di più.

C'è un turbinio di emozioni congelate dentro di lei che cercano ascolto ed espressione: rabbia, paura, senso di colpa, vergogna ed un professionista potrebbe aiutarla ad accoglierle ed a lasciarle fluire in modo da ripulirla da eventuali blocchi e risintonizzarla con il suo vero Sè, forse offuscato ed a lungo negato per compiacere l'immagine perfetta che i suoi genitori e gli altri si sono costruiti di lei.

Grazie per averci donato un pezzo del suo cuore

Un abbraccio