Non riesco ad essere sincera con mia madre e ad aprirmi con lei

Salve, sono una ragazza di 21 anni e scrivo per un aiuto nel migliorare il rapporto con mia madre che da un anno a questa parte mi fa soffrire quasi ogni giorno. Né io né mia sorella (gemella) abbiamo mai avuto un rapporto confidenziale con lei, sebbene lei non sia mai stata fredda ma, al contrario, molto affettuosa e premurosa, abbiamo sempre avuto timore di un suo giudizio negativo. Le ho sempre mentito sui voti di scuola, sulle persone con cui uscivo (che temevo non ritenesse "adatte"), ho sempre avuto problemi a parlare con lei del ciclo mestruale e di sessualità e naturalmente non ho mai parlato a lei di ragazzi o di relazioni. Da un anno vivo una relazione con un uomo di 14 anni più grande di me e mi ritrovo più che mai a mentire a mia madre sulle vacanze o semplici uscite. Praticamente le sto nascondendo la cosa più importante della mia vita e questo mi fa stare molto male, vorrei riuscire a parlarle, ma sono come bloccata in più temo che il fatto dell età della persona che frequento possa darle preoccupazioni (è molto ansiosa e soffre di depressione). Mia sorella ha una relazione con un ragazzo che non le ha mai presentato, ha scoperto mia madre questa storia e l'ha visto per caso, di lui parla sempre male dicendo che soffre e che vorrebbe per lei qualcosa di meglio. Anche questo mi spinge a pensare che le causerei sofferenza. Con mio padre non mi sento di parlarne, non vive con noi e lo sento una volta al mese, vorrei aprirmi con lei, ma la paura mi blocca.

Buonasera Francesca, sono passati un pò di mesi da quando ha scritto e non so se le cose per lei sono rimaste così o se ci sono stati dei cambiamenti.

In merito alle sue parole, posso dirle che mi è arrivata tutta la sua sofferenza nel non poter condividere con sua madre la sua vita, soprattutto emotiva. A volte i figli, per non deludere i propri genitori, per proteggerli e per non perdere il loro amore, imparano, fin da piccoli, a reprimere il loro vero Sè ed a colludere con l'immagine che i cari hanno di loro. Ciò è spesso conseguenza di un bisogno, anche non esplicito, del o dei genitori, che tendono a contrastare ogni slancio di individualità e spontaneità dei loro figli, ed a trasmettere loro messaggi del tipo "se non sei una brava bambina, mamma non ti vuole più bene", "alla tua età si dovrebbe fare così", "tutti i tuoi compagni fanno così",... per poter rendere reale il loro figlio ideale. Ma un figlio ha bisogno di essere amato per quello che è, nella sua unicità, con i suoi pregi e difetti. 

Il timore che ha di avere un giudizio negativo di sua madre o di preoccuparla potrebbero essere proprio dei tentativi per proteggerla ancora e per non deluderla, per non perdere il suo amore o finalmente per averlo. Tuttavia ormai ciò che è stato è stato e non si può più colmare un vuoto del passato. Ora quello che conta è il presente ed i suoi bisogni; cercare la propria strada, la propria felicità, essere ciò che si vuole è un diritto di ognuno, anche se può non piacere a chi ci è accanto. La vita va vissuta in maniera autentica, altrimenti si rischia di vivere la vita di un altro.

Mi rendo conto che non è affatto facile prendere consapevolezza di tutto ciò ed è per questo che le consiglio di trovare un supporto in un professionista che può aiutarla a chiarire la situazione e ad affrontarla nel modo migliore per lei.  

Per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi.

Un grande abbraccio