Dott. Giovanni Romito

Dott. Giovanni Romito

Psicologo, Psicoterapeuta

Mia moglie pretende tutto da me e si lamenta in continuazione

Gent.mi psicologi, Vi faccio un sunto della situazione prima di porre domande: mia moglie ed io siamo sposati da circa 6 anni; abbiamo una splendida bambina di circa 5 anni. Mia moglie, 43 anni e orfana di padre da quasi vent’anni, ha avuto nostra figlia con parto d’urgenza. Dopo la nascita mia figlia, prematura, è stata 20 giorni ricoverata perché in sala parto le avevano fratturato il femore. Mia figlia, dopo quell’episodio, non ha avuto nessun tipo di problema e gode di ottima salute. Esplicito questi episodi perché probabilmente questi traumi non sono mai stati superati da mia moglie, come forse comprenderete leggendo più avanti. Il mio problema è che mia moglie pretende tutto da me e si lamenta con me in continuazione di tutto: - si lamenta del fatto che non lavora e non si sente realizzata, ed allora le ho aperto a mie spese (circa 50.000 euro pagati col sudore della mia fronte) un'attività nel 2010 che, ad oggi, rende pochissimo e che quindi chiuderemo a giorni. Mia moglie non si riesce a spiegare perchè lei, essendo molto brava nel suo lavoro, non riesca ad avere successo, così come (dice) ha avuto in passato (non la conoscevo); - ha la famiglia (madre e sorella con nipoti) lontana da noi (circa 800 km), si lamenta quindi del fatto che siano egoiste e non pensino a lei e lei qua è da sola e se le succede qualcosa non ha nessuno a cui rivolgersi; - abitiamo in una bella casa di proprietà (dei miei) vicino Napoli, lei si lamenta perchè vorrebbe che io vendessi la casa (sottoprezzo) per comprarne un'altra a Napoli nel quartiere dove viveva prima del matrimonio perchè là ha le amiche che, sicuramente (dice lei), le terrebbero la bambina quando lei è impegnata o quando volesse svagarsi un pò; - viene la donna delle pulizie a casa 2 volte alla settimana e lei si lamenta che la donna non pulisce bene e deve quindi lavorare di più che se non venisse; - odia mia madre che, effettivamente, ce l'ha con mia moglie, più che altro perchè mia madre vede la sua mancanza di carattere . Da dire però che i miei si vedono ogni 10-15 giorni e hanno contribuito sia alla sua attività che su altro. Io non do e non ho mai dato ragione a mia madre perché mia madre effettivamente demolisce le persone (vissuto in prima persona). - dice che io non sono un buon padre e non ho pazienza. Vero a metà, perché sebbene in passato io abbia avuto non troppa pazienza con mia figlia, attualmente ci gioco quasi tutti i giorni quando torno dal lavoro, la lavo e la vesto io ogni mattina, la porto a scuola io, il sabato e la domenica la porto in giro io alle giostre od altro. Mia figlia del resto è molto attaccata a me e non sono assolutamente quello che si può definire un padre assente. Vi potrei raccontare tanti altri episodi di lamentele…….il succo del discorso è che mia moglie, ovviamente, dice che non la capisco, che sono freddo, ecc. Ma se lei mi complica la vita ogni 2 giorni con le sue paturnie, come posso essere comprensivo ed affettuoso, visto, tra l’altro, che sebbene io guadagni sufficientemente per tutti e 3 ho un’attività in proprio e mi devo quindi procacciare il lavoro? La mia pecca è quella che volontariamente ho deciso da circa 4 anni (da quando è nata la bambina) di non dormire tutti e 3 assieme e dormo nella stanza della bambina. Io tornerei subito a dormire nella stanza matrimoniale purchè la bambina dormisse nella sua stanzetta; mia moglie però mi impone di comprare mobili nuovi nella stanza delle bambina, altrimenti lei non la fa dormire in quello schifo (parole sue). Non so se in questa pretesa c’è un’ansia da distacco dalla bambina o la semplice volontà di non dormire con me. I rapporti sessuali sono rari, sia per sfinimento fisico o per presenza assidua di mia figlia e sia perché non c’è la voglia da entrambe le parti, dato anche l’aumento di peso e l’imbruttimento fisico di entrambi dopo il matrimonio. Ci sono crisi più volte alla settimana da parte sua, si sente parlare sempre di separazione, divorzio, avvocato, ecc….possibile che sia l’unico mezzo? Io penso di no, anche perché non penso che la situazione mentale di mia moglie migliorerebbe se io non ci fossi. Se fossi sicuro che lei non sbarellasse più e fosse una separazione civile senza traumi ulteriori per la bambina, io acconsentirei ma sono convinto che non sarebbe così e io ho paura di non rivedere più mia figlia. Non so se mia moglie ha dei problemi reali o è soltanto una bambina viziata che ci marcia sopra, non so nemmeno se io ho problemi di relazionamento con le persone o con mia moglie in particolare. Ho bisogno di consigli……..aiutatemi se potete, grazie.
Gentile Giu, avvalendomi di alcuni passaggi del suo dettagliato racconto, vorrei indurla ad una riflessione: “mia moglie pretende tutto da me e si lamenta con me in continuazione di tutto”, “si lamenta perché vorrebbe che io vendessi la casa (sottoprezzo) per comprarne un'altra”, “si lamenta che la donna non pulisce bene e deve quindi lavorare di più che se non venisse”, “mi impone di comprare mobili nuovi nella stanza della bambina”. Vede, se noi analizzassimo questi brani oggettivamente verrebbe da pensare che sua moglie sia una specie di arpia e lei una povera vittima da commiserare; tuttavia, aldilà del fatto che questo sarebbe un errore dal punto di vista metodologico, non credo affatto che le sia d’aiuto. D'altronde sono sicuro che se interrogassimo sua moglie sulla vostra situazione, probabilmente la descriverebbe in un modo tale da far pendere la ragione dalla propria parte. È proprio questo uno degli atteggiamenti tipici delle coppie che si recano in terapia; ciascuno dei coniugi si affanna ad affermare il proprio punto di vista, chiedendo allo psicologo chi ha ragione. Il punto, però, è che non si tratta di stabilire chi ha torto o ragione, ma di capire le reali cause del disagio e impegnarsi per superarlo. Nel suo caso specifico, se da un alto può essere vero che sua moglie avanzi continuamente delle pretese, dall’altro è anche vero che evidentemente il suo atteggiamento legittima queste pressanti richieste. Quando, ad esempio, lei dice “mia moglie mi impone di…”, io potrei ribaltare la cosa dicendo che è lei che permette a sua moglie di imporre. Pertanto, ciò che appare evidente è la situazione di disagio che lei si trova a vivere in questo rapporto che, a questo punto, sembra diventata insostenibile. Io credo che sarebbe importante rivolgersi ad un terapista per cercare di comprendere meglio la situazione e, soprattutto, per il vostro benessere e, di riflesso, quello della bambina. Mi permetta ancora un suggerimento, da quello che lei scrive, non so se sua moglie sarà disponibile ad affrontare una terapia di coppia; bisognerebbe, infatti, capire se percepisce l’esistenza di un problema e se vorrà affrontarlo. Qualora si rifiutasse, cosa che ritengo probabile, le suggerisco comunque di consultare uno psicologo, in quanto ritengo che comunque le sarebbe di grande aiuto per imparare a gestire meglio la sua situazione. Sperando di esserle stato d’aiuto, la saluto cordialmente.