Dott. Giovanni Romito

Dott. Giovanni Romito

Psicologo, Psicoterapeuta

Cosa fare per controllare la mia rabbia e non alzare le mani al mio ragazzo

Salve a tutti egregi dottori mi chiamo Daniela e ho 28 anni. Premetto questo: ho un pessimo rapporto con mio padre, anni fa tradì mia mamma, tutt'ora non cura casa e famiglia sopratutto me il quale ci scontriamo spesso per la mia impulsività... Vorrei gentilmente delle dritte su come affrontare dei problemi con il mio ragazzo. Sono fidanzata da 9 anni e tutto procede tra alti e bassi abbastanza bene, tra 2 anni vorremmo sposarci...Lui perse il lavoro due anni fa e ora ne ha uno molto precario che lo fa vivere non serenamente ed è sempre nervoso soprattutto con me, io nn ho un carattere facile, sono impulsiva, ribelle anche se molto sensibile e solare e romantica. A volte non riesco a superare questi momenti bui e a tollerare, così esplodo e ci diciamo tante cattiverie che feriscono entrambi anche se ci amiamo. Vengo al dunque: il problema + grave che ci affligge è che quando litighiamo di brutto (non sempre per fortuna)allungo le mani e gli dò qualche schiaffo...lui nn reagisce è un ragazzo d'oro....dopo mi pento gli chiedo scusa ma mi sento malissimo,vorrei solo morire mi creda perchè gli voglio troppo bene e non so cosa mi succede.....La mia domanda è questa cosa fare in quei momenti per controllare la mia rabbia e non alzare le mani? Mi potreste dare qualche suggerimento che si potrebbe attuare prima di degenerare e rilevare utile e prezioso per me? Scusate se mi sono dilungata. Ringrazio dal più profondo del mio cuore perchè sono molto triste. Daniela
Gentile Daniela, per poterle effettivamente dare un consiglio, sarebbero necessari più elementi su cui poter ragionare. Innanzitutto: da quanto tempo le capita di “alzare le mani”? Cioè: ha sempre avuto queste reazioni così violente o sono iniziate da un certo periodo? In secondo luogo: le capita di raggiungere questi livelli di aggressività anche con altre persone oltre che con il suo ragazzo? In terzo luogo: ha notato se ci sono degli argomenti a cui lei è più sensibile e che la fanno “scattare” di più, se si quali? Le faccio tutte queste domande per riuscire ad inquadrare meglio il suo problema fornendogli un contesto che ci aiuti a capire di più. L’aggressività è spesso (ma non sempre) espressione di rabbia incontrollabile; il punto sarebbe cercare di capire che cosa scaturisca questa emozione e perché lei faccia così tanta fatica a gestirla, provare cioè a comprendere la causa per “prevenire” l’effetto. So che forse non le ho dato la risposta che sperava, tuttavia mi auguro di averle quanto meno fornito, attraverso le domande, degli spunti di riflessione che la aiutino a guardare al problema in un’ottica più ampia e non soltanto alla sua manifestazione (gli schiaffi al suo ragazzo). Se vuole, può comunque ricontattarmi. La saluto cordialmente.