Paura di essere lasciato dalla mamma

Da circa tre mesi il mio bimbo di 7 anni ha iniziato ama infestare una paura incontrollabile di essere lasciato dalla mamma. Quest' ansia da separazione non gli consente di vivere appieno le sue esperienze ne' di programmarne di nuove .la sua preoccupazione principale e' che io non abbia impegni che non lo coinvolgano e che pertanto no lo debba lasciare col padre o con altre figure familiari. Il nostro rapporto essendo lui primogenito e' stato da sempre molto esclusivo e referenziale evitando peraltro da parte mia eccessive intromissioni o condizionamenti. Di contro il padre, col quale il rapporto coniugale e' sempre stato complicato e basato su forte conflittualità ,non ha mai rappresentato una figura di riferimento bensì quasi un antagonista nell ' amore della mamma. La situazione nelle ultime settimane sembra precipitare di giorno in giorno; il bambino e' fortemente condizionato nelle sue azion dalla paura che la madre possa allontanarsi o perdersi ( o morire annegata , o avere un incidente e chi piu ' ne ha piu' ne metta; a tal proposito il bambino ricorda anche l' evento occorso alle due gemelline svizzere per cui la madre ancora le cerca); in piu' vive una sorta di regressione ritornando a modi infantili nel parlare e nel mangiare oltre a manifestare attacchi di rabbia. Da una prima valutazione emerge una problematica di tipo ansioso: non saprei come affrontare la cosa anche perché , ripeto, il bambino mi considera l' unica figura di riferimento con oneri e onori. Sarebbe opportuno cominciare un percorso di psicoterapia familiare e se si con o senza la presenza del bambino. Vorrei qualche consiglio in proposito anche sugli accorgimenti da seguire col bambin se acconsentire alle sue pressanti richieste o usare invece una linea piu ' dura . Vi ringrazio anticipatamente.
Prima di tutto caterina dalla descrizione del problema manca, a parer mio, uno dei dati fondamentali e cioè quanti fratelli/sorelle abbia e quanle età queste abbiano. Ovviamente quindi manca la reazione del suo primogenito a dover dividere per forza la mamma con qualcun altro. rispetto a questo mi pare ovvio che il padre dei suoi figli debba accollarsi anche lui parte del menage familiare, almeno quello riguardante i figli. In questo modo smetterebbe di essere l'ennesimo antagonista. dice anche che il rapporto con suo marito è sempre stato conflittuale: ne deduco che anche prima della nascita dei figli suo marito come si poneva nei suoi riguardi e perchè lei non ha fatto nulla per cambiare la situazione? Altro elemento è il permettere che non vengano filtrate notizie come quelle delle gemelline svizzere. Certo che suo figlio oltre che essere ansioso è anche arrabbiato. Ha due genitori che non stanno gestendo la situazione, sono sicura che state facendo del vostro meglio, d'altronde lo testimonia questa ricerca di risposte grazie a questo sito, non è quindi certo mia intenzione colpevolizzare nessuno, mettersi in gioco però sì. Consiglierei come indispensabile una terapia familiare, ma non con il bambino:siete voi due gli adulti che devono cercare di modificare la situazione, non mettetelo in mezzo, come sospetto che a volte vi venga naturale essendo il primogenito (oneri ed onori anche per lui oltre che per lei?)ma ha solo 7 anni, ma anche se ne avesse 17 vi condiglierei una terapia familiare per voi due e, se il bambino continua a mostrare dei sintomi che chiaramente dimostrano un profondo disagio anche una psicoterapia per lui.