Eravamo una famiglia felice. Oggi siamo solo due genitori preoccupati

Sono un padre in crisi. Ho una famiglia meravigliosa composta da me (anni 49), mia moglie (anni 46) due figli maschi di 21 e 17 anni ed un'adorabile femminuccia di 13 anni. Con mia moglie il rapporto è sempre stato buono e ci amiamo ancora come il primo giorno. Fino a 5 anni fa, in famiglia c'era una grande armonia poi, poco alla volta, con la crescita del primogenito le cose sono cambiate. Ha un carattere ribelle e non accetta nessun compromesso con la vita. Una cosa o gli va o non gli va, non esistono per lui le sfumature ed è così anche nei rapporti con la scuola e con la famiglia. All'inizio sia io che mia moglie abbiamo cercato in tutti i modi di fargli capire che stava sbagliando, ma non c'è stato nulla da fare. E' un ragazzo molto intelligente ed a scuola, oggi Università, potrebbe eccellere, ma non è così e dubito che sappia cosa vuole effettivamente. Da circa due anni frequenta una donna molto più grande di lui, ma non ci è dato di saperne di più. E spesso nervoso, irrispettoso delle regole in famiglia (rincasa spesso alle 4/5 del mattino) e soprattutto si sta dimostrando anche indolente. Quello che preoccupa ancora di più me e mia moglie è che anche il secondogenito sta lentamente ricalcando le sue orme. Eravamo una famiglia felice! Oggi siamo solo due genitori preoccupati di ciò che ci sta travolgendo e a volte anche fra di noi ci sono delle discussioni. Io personalmente le ho provate tutte, dalle buone alle cattive, ma nulla è valso. Peraltro mio figlio più grande non ha mai detto che vuole allontanarsi dalla famiglia, mentre quello più piccolo sta dicendo che vuole andare a fare l'Università a Milano (noi viviamo a Roma). Ho cercato di dare ai miei figli i sani valori della vita, soprattutto attraverso l’ esempio di figlio, marito e padre affettuoso, premuroso e sempre in prima linea per gli altri. Dove ho sbagliato? Cosa potrei fare per aiutare i miei figli? Per ultimo, solo come informazione, aggiungo che otto mesi fa ho avuto un infarto, ma per i miei figli sembra che non abbia avuto nulla. Ringrazio anticipatamente tutti gli psicologi per i preziosi consigli che vorranno darmi e assicuro che li metterò in atto per recuperare l’armonia in famiglia. Con gratitudine a chi gestisce questo sito che permette a tanti di poter sperare.
I figli crescono e in tarda adolescenza come il suo primogenito di solito i problemi sono maggiori di quando era più piccolo. mi rifaccio all'unico elemento concreto che mi ha fornito e cioè il suo infarto e che sembra che per i suoi figli sembra non sia successo nulla. Ora lei è un uomo ancora giovane e senz'altro i suoi figli (tutti)percepiscono che è stata sottratta loro quella sicurezza che i genitori ci saranno per sempre per loro avendo provato la paura che il padre morisse. Sarebbe naturale uno scompiglio in casa invece lei dice che è come se non fosse successo nulla. a parer mio i suoi figli, ciascuno a modo suo avendo età diverse e differenti caratteri,sta cercando di elaborare quell'infarto. suo figlio maggiore cercando conforto in una donna con più anni di lui che magari (?)lo faccia sentire al sicuro come lei faceva sentire al sicuro lui prima dell'infarto. l'altro maschio anche lui sta cercando di elaborare il suo infarto emulando le gesta del fratello. non mi avete detto niente di vostra figlia, come ha reagito una bambina di 13 anni alle soglie della pubertà? si è magari sentita in colpa per aver desiderato iniziare a vivere una vita non più da bambina e pensa che il suo infarto sia la giusta punizione per lei? come capirà è una situazione parecchio intricata, ovviamente vi suggerisco una terapia di coppia anche perchè lei non accenna a come ha reagito lei, nel fiore degli anni, ad avere un infarto e poi con tre figli a carico e come ha reagito sua moglie. Metterei in primo piano una terapia per voi due, con calma si vedrà se ne hanno bisogno anche i ragazzi (e con questo intendo anche vostra figlia).