Dott.ssa Giulia Marzolo

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Dott.ssa Giulia Marzolo

Psicologa, Psicoterapeuta

Impossibilità di realizzazione personale

Sono una ragazza di quasi 30 anni che da 10 ha deciso di non vivere. Mi sono isolata da tutto e da tutti, interrompendo la mia crescita.
In questi ultimi anni mi sono rivolta ad un terapeuta e la mia vita è leggermente migliorata.
Le cause sono da riscontrare in traumi e come la mia famiglia mi ha cresciuto (una buona famiglia, ma iperprotettiva).
Ho ancora tante fobie (es. lavorare), ma nel giro degli ultimi mesi ho fatto progressi, lavorando qualche giorno a settimana e cercando, se me la sento, di accettare piccole nuove sfide.

Ho però un grosso problema da superare: faccio fatica a pensare e a mettere in moto e realizzare obiettivi solo miei personali.
Vivo in un rapporto di odio-amore con chi mi circonda, sopratutto i genitori. siamo codipendenti.
ma anche s emi è ben chiara questa cosa fatico tra un po' anche solo a pensare a cose solo mie, oppure ci penso ma dopo qualche giorno mollo il progetto. fatico anche a comunicare a chi mi circonda l'intenzione di fare un qualsiasi cosa.

Sono bloccata e mi rendo conto che se continuo così non realizzerò mai nulla. Cose che la terapeuta mi ha tirato fuori in un anno.

Desideri fattibili, misurabili e concreti, che finchè stanno nella mia testa va bene. Vederli realizzare mi spaventa, e non credo sia solo perchè rischio di "perdere le figure di rifermento", ma anche per altro.

Comincio a essere molto demoralizzata, perchè fatico a comprendermi.

Mi hanno diagnosticato ansia generalizzata, disturbo della personalità dipendente e evitante con tratti borderline e ossessivo.

Buongiorno Cris,

quello che da terapeuta mi sento di consigliarle è di continuare questo percorso personale che ha intrapreso perché,tra i tanti obbiettivi e sfide che percepisce come “irraggiungibili” questo è quello più importante in quanto è uno Spazio suo e riguarda una scelta che lei ha fatto per stare meglio,per guarire amando la sua persona e provando a ritrovare la “ voglia di vivere “.

Dalle sue parole leggo che piccoli miglioramenti ci sono e allora parta da questi per darsi fiducia e credere in se stessa,ponendosi sempre piccoli obbiettivi a breve termine per poi raggiungere quelli più ardui.Purtroppo come in tutte le cose ci vuole un po’ di pazienza,sopratutto quando si fanno i conti con storie familiari di codipendeza problematiche.

Le diagnosi aiutano meglio a comprendere quello che succede nella nostra mente ma non si “fissi “troppo su questo demoralizzandosi anzi,le può essere di aiuto perché se si identifica in alcuni tratti questo le dimostra che la sua sofferenza è conosciuta e quindi curabile attraverso tecniche terapeutiche specifiche.

Le mando un in bocca al lupo per il suo percorso e per qualsiasi chiarimento può contattarmi.

Cordiali saluti

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Dott.ssaGiulia Marzolo

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