Dott.ssa Giuliana Dughiero

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Dott.ssa Giuliana Dughiero

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Poligamia e Monogamia

Il termine harem stimola la fantasia di parecchi uomini. L'idea di disporre della disponibilità sessuale di più donne è qualcosa di molto eccitante per il sesso maschile. La stessa fantasia al femminile (cioè la possibilità di disporre di molti uomini) è invece più rara e legata eventualmente alla società moderna dei paesi industrializzati. Vedremo in seguito perché...

Ma che origini ha la poligamia?  Questo modello relazionale è antichissimo, nell'antichità greca o romana pur vigendo un modello monogamo, gli uomini più ricchi e potenti possedevano numerose schiave che erano tenute a soddisfare il proprio padrone sotto vari punti di vista.

Un popolo famoso per il modello poligamo era sicuramente l'impero ottomano che nella città di Istambul attorno al Seicento aveva costruito enormi harem appartenenti ai ricchi sultani. Questi erano delle vere e proprie piccole città, con centinaia di donne che rispondevano in modi diversi alle esigenze del sultano: le odalische erano le donne di più basso livello e spesso non erano particolarmente belle, quelle più graziose invece cantavano, suonavano, ballavano e recitavano oltre ad essere educate ad imparare le raffinatezze del sesso. Altre donne erano impiegate nelle faccende domestiche. Quando una donna restava incinta e donava un figlio al sultano saliva di rango e diveniva una favorita alla quale spettava un'abitazione personale e della sevitù.

Gli unici uomini che potevano frequentare l'harem erano gli eununchi cioè prigionieri di guerra o schiavi rigorosamente castrati: essi servivano il sultano fedelmente e potevano lavorare all'interno dell'harem solo se erano stati emasculati cioè castrati totalmente prima della pubertà.

Oggi esistono solo pochi e piccoli harem nella Penisola Arabica tra le popolazioni musulmane: la poligamia è limitata solo a quei pochi uomini potenti che sono in grado di mantenere fino a quattro mogli.

Anche in venticinque paesi dell'Africa esiste ancora la poligamia mentre in Europa non è consentita. In America è concessa solo alla popolazione dei mormoni nello Stato dello Utah.

Nelle società moderne invece alcuni uomini collezionano relazioni con diverse donne costruendosi dei veri e propri harem virtuali.

Ma perché questo modello è molto diffuso tra il sesso maschile e solo raramente tra le donne?

In parte a causa delle condizioni di sottomissione alle quali la donna è stata per secoli sottoposta e che in alcune società ancora esiste: il diverso trattamento offerto alle donne adultere rispetto a quello maschile ha fortemente disincentivato la poligamia femminile e represso la sua sessualità.

Solo nel 1968 la Corte Costituzionale Italiana intervenne con la sentenza n. 126 per stabilire " l'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi". Prima di questa data, l'adulterio della donna era considerato un reato a tutti gli effetti, mentre quello commesso dall'uomo era giudicato tale solo se consumato sotto il tetto coniugale.

Esiste inoltre una fondamentale differenza nella “missione” psicobiologica della donna rispetto a quella dell'uomo.

La donna quando si concede sessualmente ad un uomo si espone potenzialmente al rischio di una gravidanza: questo è meno vero oggi rispetto ad un tempo quando non esistevano metodi contraccettivi. La donna quindi biologicamente è più portata a scegliere un uomo che prometta un rapporto duraturo ed affettivo invece che un fugace rapporto sessuale.

Inoltre il cucciolo umano cresce lentamente e dipende dai genitori per molti anni sia per bisogni fisiologici che per quelli economici e sociali. Un uomo che collabori alla crescita ed al sostentamento del bambino è ampiamente più desiderabile.

Per l'uomo invece il modello “fast sex” è  biologicamente il più efficace. Come qualsiasi altro maschio animale il suo interesse genetico è quello di riprodursi e di spargere il più possibile il suo DNA anche con femmine diverse per garantire la continuità della specie e la variabilità del codice genetico. Certo, visto da un punto di vista strettamente biologico, l'uomo poligamo è sicuramente vincente e dominante... ma in una specie evoluta come quella umana l'aspetto sociale, relazionale e psicologico dovrebbe mediare e regolare questo istinto primordiale. Se la spinta alla poligamia ha perso il suo valore biologico, in alcuni uomini sopravvive tuttavia la continua ricerca di avventure sessuali per il semplice piacere fisico e per il prestigio di cui l'uomo si sente investito soprattutto agli occhi degli altri uomini.

Cosa può rendere un uomo davvero fedele e monogamo?

Se gli alti livelli di testosterone presenti nell'uomo favoriscono il comportamento di ricerca sessuale, l'innamoramento riduce i livelli di questo ormone e rende l'uomo dolce, fedele, propenso alla famiglia ed alla progettualità... con questa spinta biologica, la componente psicologica rende la relazione tra uomo e donna stabile, proiettata alla condivisione e alla collaborazione in una dimensione di profonda affettività che si chiama AMORE.

L'uomo innamorato pensa solo alla sua donna e allontana dalla sua mente il suo desiderio dell'harem.

Da un punto di vista psicobiologico solo il maschio della specie umana possiede nella sua natura una così marcata duplice propensione: la poligamia e la monogamia.

Nel mondo animale la monogamia è più tipica tra gli uccelli: esiste pur sempre il gallo con il suo harem nel pollaio ma più comunemente gli uccelli sono fedeli e orientati alla collaborazione e alla crescita della prole.

Vorrei chiudere questo articolo con l'immagine di un romantico rituale di accoppiamento:

In alcune specie di uccelli il maschio per potersi accoppiare deve imparare a duettare: con  straordinaria capacità relazionale egli deve eseguire il suo cinguettio inserendosi armoniosamente nel canto della femmina in modo da comporre con lei un opera canora a due. Solo se riuscirà a duettare con la femmina che ha scelto lei si concederà e costruiranno assieme la loro famiglia.

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