Dott.ssa Giuliana Melandri

Dott.ssa Giuliana Melandri

psicologo, psicoterapeuta, sessuologo

Ho strutturato la mente in questo modo: qual è il motivo e come posso cambiare?

Salve, sono una ragazza e ho 27 anni. Nella mia infanzia ho avuto il trauma dell'edipo con mio padre e il trauma del rifiuto con mia madre (quest'ultimo prima o durante la nascita).
Sono stata educata sin da piccola in modo severissimo da mio padre, che a sua volta è stato educato allo stesso modo.
A causa di quest'ultimo episodio o forse di questa educazione rigida ereditata, e credo non a causa dei traumi, ho questo problema: dentro la mia testa si è creato uno schema mentale di standard severissimi.
Dopo aver capito che io ho anche una parte emotiva che individuo nel corpo, sto dando molto spazio anche a questa parte.
Tuttavia però che devo prendere una decisione (esempio devo scegliere una stanza in affitto tra tante stanze), è come se in testa avessi qualcuno(un giudice severo), qualcosa (credo pensieri negativi), di conseguenza paura ed ansia che non mi lasciano decidere in modo normale ed inizio a riflettere per prendere una decisione, considerando di dovermi DIFENDERE da qualcosa che potrebbe succedermi: ho la necessità di controllare tutto, prevale sempre la parte razionale, alla fine non vorrei scegliere o ho la necessità di chiedere aiuto a qualcosa che mi aiuti nella scelta finale.  Temo qualcosa

Soffro un po' di fobia sociale, ma dietro c'è questo problema.
Ho il terrore a fidarmi degli altri, causato o dal pensiero di un giudice severo che ho in testa, o dal trauma di edipo, o dal rifiuto materno non riesco a capirlo.
Non riesco a lasciarmi andare totalmente alle emozioni e a decidere in modo normale con le mie due parti (creativa e razionale insieme tranquille perché la parte razionale vuole e riesce sempre a prendere il sopravvento soprattutto se devo scegliere io da sola. Se devo scegliere in compagnia sta serena tutto sommato).

La parte razionale pensa che tutte le persone siano cattive e quando devo scegliere, le mie decisioni  sono condizionate da questo pensiero!.
Non mi è del tutto chiaro: chi è questa persona cattiva o evento che mi viene in mente e che mi ha fatto strutturare la mente in questo modo e che condiziona ogni giorno le mie scelte ?
Come faccio a capirlo? È solo un giudice severo?
Come faccio a lasciarmi andare nelle relazioni con le persone o semplicemente nel fare ogni giorno della mia vita una scelta normale, senza questa sofferenza mentale?
Ho paura, forse, che se mi lascio andare riceverò un grandissimo rimprovero???
Ho la fobia di essere rifiutata! E quindi sto ferma e ragiono su che fare, perdendo tempo e stressandomi.
Mi aiutate a capire? Voglio vivere, non ce la faccio più a combattere con questa testa che fa così e che sta alzando sempre più muri alle persone, anche ai miei pochi amici, pensando che gli altri vogliano farle del male se mi lascio andare al 100%.
Cosa devo fare per liberarmi per sempre da questi standard severi e da questa fobia ad esprimermi?

Grazie

Cara Stefania, da come scrivi e da ciò che scrivi posso pensare che tu sia stata in terapia o che abbia cercato forse ossessivamente di trovare un nome al tuo disagio ("trauma dell'edipo", "rifiuto di mia madre", "fobia sociale" etc.), ma queste sono solo etichette che non ti rappresentano in toto e non fanno di te un caso da manuale, perchè ognuno di noi possiede mille sfaccettature, date dal nostro carattere, dalla nostra storia, dalle nostre esperienze e da tanto ancora. Credo che ciò di cui potresti aver bisogno è di un percorso terapeutico che ti accompagni anche nella vita PRATICA, e non solo in un mondo teorico. Hai bisogno di guardare in faccia la tua ansia e di affrontare le tue paure. Hai bisogno di dialogare con quel giudice severo che oggi identifichi con tuo padre, ma che in realtà è diventata una parte di te che devi imparare a riconoscetre, trattare ed accettare, forse a volte a gestire. Sei giovane e hai mille possibilità davanti a te. Rivolgiti a un terapeuta che abbia un approccio più pratico (Strategico integrato, Cognitivo Comportamentale etc.), meno improntato sulla consapevolezza e più focalizzato sul cambiamento. Hai perfettamente ragione quando dici che è arrivato il momento che tu VIVA davvero la tua vita. Allora agisci, e fatti aiutare in questo viaggio meraviglioso che è il prendere in mano la propria vita! Buona fortuna!