Solitudine e relazioni extra coniugali

Buonasera,
mi chiamo Arianna e sono sposata da pochi anni con mio marito. Ci siamo conosciuti anni fa' sul posto di lavoro e per stare insieme abbiamo entrambe mandato all'aria i nostri precedenti rapporti: lui infatti già sposato ma senza figli, io convivevo con un compagno da tempo immemore. Dopo poco tempo siamo andati a vivere insieme e solo dopo diversi anni ci siamo sposati.

Dall'inizio del lock down lavoriamo in casa insieme. La convivenza non è facile dato che la casa in cui viviamo è piccola e dobbiamo mangiare e lavorare nella stessa stanza, ma il problema non è certo sorto adesso. E' da qualche hanno che ho una relazione extra coniugale con una persona più grande di me, conosciuta in ufficio. Con lui mi trovo bene perchè è molto dolce e lui stesso ha vissuto o vive ancora la mia stessa situazione personale.
Voglio bene a mio marito e non riesco a lasciarlo andare ma da quando ci siamo conosciuti ad oggi le cose sono cambiate tantissimo: esce spesso, vuole sempre andare in bici mentre a me non piace, ha le sue amicizie mentre io ne ho pochissime e a parte cercare di tenermi in forma ogni giorno non riesco più a nutrire un vero interesse per qualcos'altro. Ho la sensazione che stia con me solo perchè si sente in colpa, non condividiamo quasi più nulla insieme a parte le camminate della Domenica e io mi sento spesso sola. Come se non bastasse credo che lui, per l'ennesima volta, si sia invaghito di una collega che non lo corrisponde ma che coltiva come lui la passione per la bici. Avere una relazione extra coniugale non è una soluzione, lo so', e se fossi sicura di amare l'altra persona, di stare bene con lui e di voler / poter costruire qualcosa con lui non sarei qui a parlarne. Il fatto è che se la mia vita matrimoniale fosse stata soddisfacente l'altra uomo di sicuro non esisterebbe. Sono anni che pur essendo sposata mi sento sola, non compresa, ed ultimamente non facciamo altro che litigare. Mi manca tutto: la complicità, la dolcezza, il sentirmi importante e apprezzata da mio marito. Anche il lavoro non va bene e non è soddisfacente. Tutto si è fermato, tutto ristagna, non so' da che parte andare, cosa fare per abbattere questa solitudine opprimente che sento in continuazione. Sono pochi i momenti in cui mi sento bene mentre invece una volta adoravo stare da sola. Adesso mi rendo conto che non ho nessun affetto stabile, che nonostante i miei sforzi per non sentirmi sola e per costruire quella famiglia unita che da piccola non ho mai potuto avere (mamma alcolizzata, litigi continui in casa tra urla e botte, un padre assente per colpa del lavoro e della situazione familiare difficile poi culminata con un divorzio, un fratello che vedo pochissimo), in realtà sono ancora più sola di prima. Non ho un obbiettivo di nessun genere, non credo più a nulla e a nessuno. So' solo che sto' veramente male e che sono stanca. Penso spesso a cosa potrei fare per uscire da questa situazione ma alla fine resto ferma e mi odio da sola per questo. Non so' da dove iniziare per cambiare questa situazione, non ho le forze, non ho un'amicizia vera su cui contare e neppure l'amore di un famigliare vicino. Sento solo la compassione di mio marito e l'ombra di quello che sono stata. Come si fa' a ricominciare a vivere sul serio? Non so' se quello che sento sia depressione, so' solo che mi sento sempre sola e che non riesco a cambiare le mie abitudini per cercare di migliorare la situazione. Mi sono irrigidita su tutto e continuo a credere di sentirmi bene solo quando vivo in coppia, quando un uomo mi desidera, mi da' delle attenzioni e vuole passare il suo tempo con me. So' che non dovrebbe essere così ma ho poche amicizie, pochi interessi e da sola non mi piace uscire. Devo rivolgermi ad uno psicoterapeuta? Aiuto.

Carissima Arianna

La tua tristezza sembra molto sincera e anche la tua domanda "come si fa a ricominciare a vivere sul serio?" molto importante. Tutto sembra sottendere un tuo bisogno di "dipendere" da qualcuno per sentirti bene. Da qualcuno che ti ami, che ti desideri, che pensi a te, che ti protegga, che sia sempre presente...è il nostro bisogno atavico di amore. Quando siamo piccoli non ne possiamo fare a meno e se non ne riceviamo sono guai. A te forse è mancato anche quello. Ma mano che cresciamo però quell'amore lo possiamo coltivare e diventare noi protagonisti per averlo e averlo in abbondanza. Occorre prima di tutto chiedersi e capire bene "cosa voglio?" nella vita, che cosa mi rende veramente felice. Poi impostare i nostri comportamenti e i nostri obiettivi per ottenere quello che vogliamo. Cosa posso fare io per ottenere e raggiungere il mio scopo. Cioè far dipendere da noi le scelte e lo star bene. Certo anche con errori e tentativi senza scoraggiarsi e soprattutto non delegando alla comprensione altrui il soddisfacimento dei nostri bisogni.Sei in un'età in cui ancora puoi impostare il tuo futuro e dare avvio ad un nuovo inizio. Ricordati però che devi far dipendere da te scelte e obiettivi senza elemosinare la pietà altrui.

Fai dipendere sempre da te il tuo star bene!