Sono epilettico e da quasi 40 anni soffro per un sorriso involontario

Buongiorno ho 57 anni e soffro di epilessia dell'età di 18, prendo farmaci antiepilettici, ho una moglie che amo e tre splendidi figli ed un lavoro tranquillo ma purtroppo soffro per un problema che mi fa sentire inadeguato, parlando con alcune persone, anche familiari, non con tutte ma proprio solo con alcune mi viene da sorridere, come se stessi prendendo in giro la persona con cui parlo o stessi mentendo. Naturalmente si parlo di argomenti in cui non c'è nulla da ridere, non riesco a risolvere il problema neanche distogliendo lo sguardo dal viso dell'interlocutore come mi è stato suggerito. Il problema mi angoscia poiché una delle persone è proprio mia moglie che spesso la prende male, grazie per l'aiuto che vorrete darmi.
A presto.

Gentile

dice che le viene da sorridere difronte ad alcune persone, anche familiari, quando non c'è nulla da sorridere, come se si burlasse di loro. Come ci viene da sorridere, a volte, quando qualcuno ci parla di una tragedia o ci annuncia la morte di qualcuno. Il fenomeno è abbastanza complesso ma in poche parole è come se noi volessimo demistificare o ribellarci al giudizio, al valore, all'importanza... che gli altri vogliono dare a certe situazioni che noi inconsciamente non vogliamo accettare. E' quasi una specie di rivincita del nostro bambino interno difronte alle esigenze di un genitore rigido. Cosa fare? In quelle situazioni riuscire a chiedersi, quando le sopraggiunge il sorriso non voluto, cosa mi può succedere ora? qual'è la cosa più terribile che mi può capitare? Se io non sorridessi cosa succede a me? Quale conseguenza se io resto serio? Fare contatto con quello che percepisce all'interno di sè e scoprire qual'è il vero significato del sorridere per lei in quelle situazioni. Probabilmente il tutto funziona come un meccanismo difensivo difronte a "minacce" inconsciamente percepite da lei.