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Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

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  • Parma
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Paura di suicidarmi

Parto con il dire che sono sempre stata una ragazza solare, allegra ma anche molto ansiosa, fin da piccolissima. Infatti mi ponevo sempre molte domande sulla vita in generale, come "siamo soli nell'universo?" "esiste vita dopo la morte?" che sono sempre state prese in considerazione come una parte intelligente del mio contorto carattere.
Ho avuto vari momenti duri nella mia vita, come quando a 7 anni avevo paura di poter morire, o a 10 di poter avere la meningite, e chi più ne ha più ne metta..
Ultimamente sono venuta alla conoscenza del doc per colpa della mia ennesima paura, quella di poter diventare trans per un mio cambio improvviso di vestiario (più maschile che femminile) che continua anche oggi a tartassarmi.
Sono sempre stata una ragazza sicura di quello che era, anzi, mi ero sempre vantata di essere una "lei", e da quando queste ossessioni si sono insinuate in me, non mi sono più sentita me stessa.
Ma arrivo al punto:
Dopo ben 25 giorni di doc trans, esausta ma finalmente con un piede fuori dal tunnel, mi ritrovo in bagno a piangere.
Allora, come un flash, mi vengono in mente tutti quei film o video che nel corso della mia vita ho guardato dove appunto la ragazzina depressa si tagliava in bagno.
Allora mi sono chiesta "ma se sto cosi male, dovrei farlo anche io? Ne avrei il coraggio?" e da lì il PANICO.

Sto malissimo, mi immagino scene orribili di me che mi taglio e dei miei genitori che mi ritrovano morta, oppure in classe mi metto a pensare "e se mi suicidassi oggi?" e penso "forse se sto così male vuol dire che devo.." ma poi entro in ansia e ritiro tutto. Oppure ho anche paura di avere meno paura della morte, perché mi avvicinerebbe sempre di più al suicidio..
Mio padre mi ha sempre detto di non avere paura della morte, ma ora questa frase invece di rilassarsi mi mette in allarme..


Ogni volta che le mie amiche "finte depresse" si sfogavano con me dicendo di volerla far finita io rimanevo scioccata: per me la vita è stata sempre la cosa più meravigliosa di tutte. La curiosità nel vedere il domani, le notivà, i cambiamenti, le passioni! È stato sempre tutto cosi eccitante per me!
Ho pure una grande passione, l'arte, che mi sostiene nei momenti duri.
Anche se ora è come se nulla mi piacesse più.. Ne esco con gli amici, ne con la mia ragazza, non chiacchiero più con nessuno.. Mi sento vuota. Penso solo a questo, e a volte mi balena nella mente "ma se devo vivere cosi posso anche morire" e lì sto così male, ho così paura di me stessa che vorrei urlare.
Anche mia madre ha avuto questa paura ed infatti gliene ho parlato, e mi ha detto che chi vuole suicidarsi non ha paura e non ci pensa più di tanto. Ma mi chiedo: "e se non avessi paura?"


Ora qualsiasi cosa di negativo che vedo al telegiornale o su internet penso: "che schifo il mondo.." e mentre prima di questa paura rimanevo indifferente.


Sto malissimo, ho sempre l'ansia in corpo, finisco che alle sette sono già stanca.. Non mi ricordo neanche cosa ho mangiato per pranzo per quanto sono assorta.


Potrei mai finire per suicidarmi andando avanti così?

Buongiorno Sofia,

certo i sintomi che descrive, sembrano veramente afferire alla categoria dei disturbi depressivi, nei quali confluiscono probabilmente tutte le tendenze disfunzionali e le tensioni cui fa riferimento, anche se, devo dire che il suo dettagliato racconto mi lascia a tratti dubbiosa. E' davvero una ragazza o è un ragazzo? Vi sono alcuni passaggi nel suo scritto che mi hanno fatto dubitare del suo genere e non solo della sua identità di genere. Comunque se lei è veramente una ragazza e se ha 18 anni, è probabile che stia vivendo il passaggio che la trasporterà gradualmente fuori dalla adolescenza, come una dipartita dalla sua infanzia e preadolescenza e, non è infrequente che questi passaggi comportino un sentimento di morte, poichè ogni cambiamento importante, richiama psichicamente sempre la fine di qualcosa che non avrà più senso d'esistere, anche se ciò in genere accade gradualmente. Per, chi tende ad aggrapparsi al vecchio, in genere soffre molto di più, elaborando il lutto della perdita dell'identità passata con più fatica, ed ecco perchè alcune persone hanno necessità di un supporto psicologico più di altre, poichè vi sono persone che costituzionalmente e non necessariamente solo per esperienze ambientali negative, sono più fragili e vivono ogni cambiamento di vita, con maggiore angoscia e drammaticità.

Questo mi pare proprio il suo caso.

 

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