Dott.ssa Grazia Fabiano

Dott.ssa Grazia Fabiano

Psicologo, Psicoterapeuta

Eiaculazione precoce

Il comportamento sessuale è definito come una serie di azioni dell’uomo o dell’animale finalizzate all’accoppiamento. Nell’animale il comportamento sessuale è regolato da uno stimolo, a cui segue direttamente una risposta, mentre nell’uomo esistono una serie di passaggi che hanno a che fare, solo in parte, con l’attività riproduttiva. Nell’uomo la sessualità comprende in sé manifestazioni fisico-chimiche, endocrino-neurologiche e psicologiche.
Il comportamento sessuale è determinato dall’integrazione di diversi organi e da apparati coordinati da funzioni corticali superiori. La fisiologia ci insegna che ogni rapporto sessuale inizia con uno stato di eccitazione, per terminare con un orgasmo. Le fasi di un comportamento sessuale sono: “l’eccitazione” che è una fase caratterizzata da sensazioni erotiche (fase ideo-affettiva), dall’erezione, dalla miotonia, dall’iperventilazione, dall’aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.; “il mantenimento” ovvero il periodo che precede l’orgasmo e che ha una durata variabile a seconda dell’individuo; “l’orgasmo” che è il cosiddetto momento del piacere. Nel maschio, con normale reattività, si manifesta con una serie di getti eiaculatori. Tuttavia nell’uomo la sensazione del piacere ha inizio già nel momento in cui il liquido seminale si raccoglie nella porzione bulbare dell’uretra. Una volta verificatosi questo passaggio, il processo eiaculatorio è inarrestabile; “la risoluzione”, ossia la fase di refrattarietà ad ulteriori stimoli. I precedenti cambiamenti corporei scompaiono per ripresentarsi in un momento successivo che varia da persona a persona.
La eiaculazione precoce è considerata la disfunzione sessuale maschile più diffusa. Il 25 – 40 % degli uomini che soffre per disfunzioni sessuali, manifesta questo problema. Esso si manifesta prima che una persona lo desideri, dal momento che è incapace o in difficoltà nell’esercitare il controllo volontario sull’eiaculazione. Nel 50% dei casi un uomo con tale patologia raggiunge l’orgasmo prima della donna. Si tratta di una patologia che riguarda una popolazione di pazienti molto diversa ed è presente in tutti i livelli socioeconomici.
Gli psicologi sessuologi distinguono l’eiaculazione precoce primitiva, dall’eiaculazione precoce secondaria. Nel primo caso questo fenomeno si manifesta fin dalle prime esperienze sessuali etero erotiche, mentre nel secondo, si  sviluppa dopo un lungo periodo di normale attività sessuale.
Le cause dell’eiaculazione precoce possono essere di natura organica o psicologica. Le prime comprendono sia cause generali come le malattie dismetabolitiche (es. diabete mellito, ipertiroidismo, etc.) e le malattie neurologiche di tipo demielinizzante (es. sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, etc.),  che cause locali, che prevedono un fattore determinante di tipo flogistico in atto a livello prostatovescicolare o del follicolo seminale. Il processo flogistico si manifesterebbe attraverso una modificazione delle ph, della temperatura e della permeabilità cellulare con conseguente aumento della sensibilità riflessogenica. Le patologie infiammatorie riguardano soprattutto gli organi genitali come dei testicoli, prepuzio e frenulo. Altre alterazioni locali di tipo neurologico possono verificarsi a seguito di manovre strumentali (es. nella chirurgia aorto-addominale) o dell’assunzione di farmaci (sostanze antidrenergiche usate a scopo antipertensivo o nel trattamento dei disturbi vascolari periferici). L’assunzione di droghe o alcool possono favorire l’aggravarsi della precocità dell’eiaculazione.
Le cause psicologiche comprendono in sé aspetti intrapsichici, relazionali di coppia e immediati. Secondo il modello psicanalitico l’eiaculazione precoce è la manifestazione di un sintomo nevrotico riconducibile al vissuto pregenitale di una persona. L’eiaculazione precoce potrebbe essere l’espressione di un atteggiamento ambivalente nei confronti delle donne. Una parte sarebbe determinata da aspetti inconsci e sentimenti sadici e punitivi, dall’altra dal desiderio manifesto di rapporti relazionali. L’eiaculazione precoce potrebbe essere l’espressione dell’immaturità sessuale di un soggetto, mostrata appunto attraverso il sintomo. Quest’ultimo potrebbe pertanto avere la duplice funzione di provocare delusione nel proprio partner e di tenere sommerso il conflitto rimosso dalla coscienza. L’eiaculazione precoce potrebbe anche essere interpretata come una forma di comunicazione rispetto a conflitti presenti nella coppia. I maggiori fattori scatenanti sono: la mancanza di attrazione verso il partner, i litigi, le incomprensioni e la mancanza di fiducia tra i coniugi. L’intimità sporadica nella coppia può anche essere terreno fertile per l’eiaculazione precoce. Traumi legati all’infanzia, un’educazione sessuale rigida o un conflitto interiore possono essere ulteriori cause scatenanti. Gli psicologi spiegano che nelle coppie con un partner con questo sintomo si instaurano tendenzialmente dinamiche relazionali disfunzionali che possano determinare la rottura totale del rapporto. Infatti in alcuni casi le donne pensano di essere poco attraenti per il proprio compagno, quindi si arrabbiano, si offendono e si deprimono. Spesso s’insinua in loro la convinzione che il proprio partner abbia un’amante. La scarsa comunicazione di coppia, favorita dall’instaurarsi di una dinamica relazionale caratterizzata da risentimento e angoscia, può portare alla separazione.
Le cause immediate, ossia quelle che agiscono nel qui ed ora, sono: ignoranza informativa, ansia, incapacità di comunicare, difese percettive e intellettuali contro le sensazioni erotiche e resistenza inconscia a una buona sessualità.
Gli psicologi spiegano attraverso la teoria dell’apprendimento che le reazioni sessuali sono naturali e incondizionate, mentre le disfunzioni sono determinate da inibizioni apprese nell’ambiente culturale ed emotivo di una persona e che inoltre una esperienza sessuale negativa può condizionare le prestazioni future di un individuo. La paura dell’insuccesso o il senso di inadeguatezza in un soggetto può favorire l’insorgenza dell’ansia da prestazione sessuale che si esprime attraverso l’eiaculazione precoce. Lo stress continuo e persistente (es. uno stato depressivo, di esaurimento nervoso, etc.), le attività di coito affrettati in condizioni di stress (es. rapporti in auto con prostitute, coito interrotto, etc.) possono favorire la precocità eiaculatoria. 
Dal punto di vista organico è consigliabile un trattamento terapeutico farmacologico. Nel caso di processi flogistici è indicata una terapia antibiotico-antiflogistica. Se l’ipereccitabilità riguarda il sistema nervoso autonomo si usano farmaci ad azione locale e generale, nel caso del sistema nervoso periferico si ricorre a farmaci derivanti della novocaina ad azione anestetica e nel caso del sistema nervoso centrale a farmaci che inibiscono il riflesso eiaculatorio tramite un azione a livello corticale.
Dopo un’attenta valutazione organica è possibile procedere con trattamenti psicoterapeutici mirati all’individuazione ed elaborazione dei conflitti inconsci che hanno causato questo sintomo e alla diminuzione dell’ansia attraverso tecniche di desensibilizzazione sistematica, ovvero all’esposizione graduale nella situazione temuta in modo da contrastarne la paura. A riguardo esistono delle tecniche che fanno parte del metodo Semans che, grazie alla collaborazione del partner, focalizzano l’attenzione del paziente sulle sensazioni che precedono l’orgasmo. Inoltre è consigliabile la terapia di coppia per valutare e lavorare su eventuali difficoltà e resistenze insorte prima o durante il trattamento. L’ipotesi è che se i conflitti di coppia persistono anche dopo la scomparsa del sintomo dell’eiaculazione precoce, il rischio è che possa svilupparsi un’altra disfunzione sessuale, in alcuni casi più grave.
 

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