Dott.ssa Grazia Ferrara

Dott.ssa Grazia Ferrara

Psicologa, Psicoterapeuta

Questo incremento del peso ha destabilizzato tutti i miei schemi

Ciao a tutti. Mi chiamò chiara e ho 21 anni. Studio presso la facoltà di psicologia e mi è successo di trasferirmi per circa due mesi fuori per potermi concedere la possibilità di frequentare le lezioni universitarie. Ad un certo punto, ho cominciato ad avvertire un forse sento di disagio interiore a causa di un'aumento incredibile di peso (circa 10kg), a forti attacchi di panico/ansia. Cominciavo a mangiare a dismisura in tutti gli orari della giornata per lo più alimenti dolci (torte, pasticcini, dolcetti, biscotti). Questo incremento del peso ha destabilizzato tutti i miei schemi dal momento che sono una ragazza che tiene molto a cuore la cura del suo aspetto fisico, quasi come un'ossessione peccando talvolta anche di narcisismo. Questa mia condizione non ha fatto altro che causarmi stati frequenti di ansia che automaticamente mi facevano riversare sul cibo entrando così in un circolo vizioso dal quale non riesco tutt'ora a venir fuori. Talvolta cercavo, per avere minori sensi di colpa, di fare sport o addirittura eliminare ciò che avevo assunto. Oggi sono tornata a casa, nel nucleo familiare, ma la situazione è cambiata ben poco. È come se non riuscissi proprio a controllare questo mio bisogno incessante di dopamina presente (secondo il mio punto di vista del tutto ignorante) all'interno dell'alimento “dolce“. Questa situazione ha fatto abbassare la mia autostima, calare l'approccio ch avevo nell'ambito sociale, chiudere completamente in me stessa e quindi risentirne anche al livello emotivo causandomi degli Stati d'animo ambivalenti (dal l'estrema felicità all'estrema tristezza). Ho un enorme bisogno di aiuto e non so a chi rivolgermi dal momento che a casa non comprendono l'entità del problema, un po' perché non sono brava io ad esporlo un po' perché ci sono altri problemi a cui pensano. Grazie in anticipo per l'attenzione

Gent.le utente,

Le consiglio una consulenza endocrinologica per escludere una ragione organica al suo problema spesso accompagnata da una concausa di natura psicologica. 

Poichè non sappiamo nulla di Lei, sembrerebbe attribuire al trasferimento l'inizio del suo disagio con l'allontanamento da casa che descrive come un ambiente inadeguato a contenere i suoi bisogni, ma il mio sospetto è che ci fossero già delle difficoltà di comunicazione affettiva all'interno della sua famiglia di cui può essersi fatta carico. In questo caso, il cibo ne è solo un "dolce" rappresentante.

Ci tenga aggiornati.

Cordialmente.