Dott. Guglielmo D'Allocco

Dott. Guglielmo D'Allocco

psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Soffro di quelle che io definisco impropriamente crisi di angoscia.

Salve, ho inserito la mia domanda nella categoria “ansia “ anche se non so se di ansia di tratti. Cerco, per quanto possibile, di sintetizzare il mio problema che, già premetto, ormai si è cronicizzato ed ogni piccola cosa sembra, anche in situazioni normali, portarlo alla luce.Soffro di quelle che io definisco impropriamente “ crisi di angoscia“.A volte, anzi spesso , quasi sempre da un anno a questa parte, mi sopravviene una paura immotivata, accompagnata da palpitazioni, nausea, crampi allo stomaco, tremori /brividi di freddo e voglia di piangere e di morire ..Non so cosa/chi provochi in me queste crisi. La crisi , di per sè, dura qualche minuto, ma mi lascia devastata. La paura che si ripresenti a volte mi fa stare ancora piu' male della crisi in sè.La maggior parte delle volte, non sempre pero', queste crisi si presentano durante i pasti, soprattutto la sera.La prima crisi si è presentata quando ero bambina , secondo me avro' avuto 9/10 anni, di sera, prima di mettermi a tavola ( ricordo ancora che mamma stava apparecchiando la tavola). Ho sofferto di disturbi alimentari in passato ovvero legati la cibo? Si.Anche se non credo si tratti di un vero e proprio disturbo alimentare in quanto non legato alla voglia di dimagrire. All'età di 18 anni improvvisamente mi sono ritrovata senza appetito e molto angosciata. Per cercare di nascondere questo mio stato a mamma ( che è molto fissata per il cibo diciamo, e guai se non si mangia perchè mangiare equivale a star bene) ho nascosto per un periodo il cibo nella convinzione che la mancanza di appetito poi svanisse. Risultato? sempre peggio. Alla fine sono arrivata a pesare meno di 50 kili e quando mamma l'ha soperto per me è stata una liberazione. Da lì è iniziato un percorso molto difficile per rimettermi in forma perchè avevo perso la voglia di mangiare/vivere e avevo anche paura di deglutire. Alla fine sono riuscita a rialzarmi e a riprendere la mia vita tra le mani. Ora alla età di 30 anni anche quando si ripresenta quella mancanza di appetito , non nascondo il cibo ma cerco sempre di mangiare tutto. Dal basso della mia ignoranza credo che il problema non sia il cibo in sè anche se le crisi si sono in passato presentate e anche oggi spesso si ripresentano , ma non solo, in occasione dei pasti. Questa è una mera aggrovigliata sintesi della mia situazione che , oggi, a 30 anni, non mi fa vivere bene e vorrei sapere cosa posso fare per cercare di liberarmi da questo male che mi tortura e finalmente prendere il volo.

Buonasera Anna,

inizio col dirle che la sua descrizione, per quanto sintetica, è piuttosto esaustiva perchè permette a me e ai miei colleghi che mi hanno preceduto nel darle una risposta di dirle, innanzitutto, che quelle che lei chiama "crisi di angoscia" sono in realtà dei veri e propri attacchi di panico; i sintomi da lei riferiti rientrano nella sintomatologia fisiologica e cognitiva tipiche di un disturbo di panico. Ovviamente parlo in linea ipotetica basandomi su quello che ha riferito nella sua mail. Credo, tuttavia, che dei collegamenti con i suoi problemi di alimentazione ci siano o per lo meno questi ultimi hanno avuto un ruolo primario nel sensibilizzarla ad una cosi intensa sintomatologia ansiosa.

Il mio consiglio è di effettuare una consulenza psicologica con uno Psicologo in modo da poter meglio definire il problema e prendere eventualmente in considerazione la possibilità di effettuare una psicoterapia (possibilmente a indirizzo cognitivo comportamentale) mirata a ridurre in maniera efficace e rapida gli attacchi di panico da lei lamentati.

Sono a sua disposizione per qualsiasi altra informazione o consulenza.

Saluti