Dott.ssa Ilaria Santonico

Dott.ssa Ilaria Santonico

Psicologa dello sviluppo

Si può cancellare il passato di una persona e quanto può pesare sulla coppia?

Buongiorno, mi trovo a vivere una situazione che è diventata insostenibile e mi vergogno di me stesso per come mi sono comportato negli anni. Ho 62 anni sono sposato da 35 con mia moglie che ne ha 60, dopo un fidanzamento durato 4 anni, sono padre di due splendidi ragazzi uno dei quali mi ha reso nonno. Il mio grosso problema è legato alla mia storia sentimentale iniziata nel 1986 quando conobbi la mia attuale moglie. Lei si presentò presso la mia comitiva (che all'epoca era il punto di ritrovo della gioventù), insieme ad una ragazza del nostro gruppo. Per farla breve iniziò a venire sempre più spesso manifestando quasi subito il suo interesse per me. Io inizialmente volevo soltanto arrivare ad uno scopo, anche perché non era il mio tipo di ragazza, non parlo dal punto di vista fisico quanto per la sua troppa scioltezza, disponibilità e libertà. Detto questo per farla breve dopo un periodo iniziale ci siamo messi insieme, prima di tutto per attrazione fisica poi evidentemente per il nascere di un sentimento più profondo e in seguito ci siamo fidanzati ufficialmente. Il problema è sorto immediatamente per questo suo modo di essere particolarmente disinibita. Da una parte l'atteggiamento mi rendeva le cose più semplici, dall'altro mi poneva numerosi interrogativi. Dopo un periodo di passione intensa entrammo in una fase più intima chiedendo e raccontando entrambi le esperienze precedenti. In questa fase iniziarono i veri problemi in quanto mano mano che andavamo avanti veniva fuori la sua intensa vita sessuale precedente. Ad essere sincero questo fu motivo di numerosi litigi dovuti alla mia gelosia che mi portarono più volte sul punto di interrompere la relazione ma continuavamo per la sua resistenza. Una volta chiesi addirittura una lista completa delle persone con cui era stata, cosa che lei compilò su una lettera e mi consegnò. Tengo a precisare che l'attrazione fisica fra noi era notevole e questo era anche amplificato dall'amore che io provavo per lei. Ricordo appena la sera che mi consegnò quella lettera. Iniziai a leggere scorrendo le pagine manoscritte, interrompendomi ad un certo punto per il senso di rabbia e di repulsione. Avevo deciso di troncare il rapporto e andarmene via la sera stessa, cosa che feci. A quel tempo per via del mio lavoro vivevo quasi sempre in una caserma e la sera tornando a dormire non ebbi il coraggio di continuare a leggere. Mi soffermai soltanto sul fatto del perché fosse stata sincera con me, ma su quale realtà? Dopo un periodo di assedio da parte sua sotto casa mia, sotto la sede del mio lavoro e con messaggi lasciati sotto il tergicristallo o sotto la sella della motocicletta decisi di rivederla per sapere cosa volesse. Quella purtroppo per me fu la fine in quanto l'enorme attrazione fisica (corrisposta da parte sua), fece prevalere i sensi sulla ragione. In seguito dopo altro tempo ci siamo sposati. Gli anni sono trascorsi in maniera più o meno tranquilla anche se in cuor mio sapevo che il suo passato andava contro i miei principi di vita. In tutto questo ho sempre dato la colpa anche ai genitori che sono stati assenti e disinteressati cosa che ha permesso a lei di vivere in maniera sregolata la sua sessualità e alla sorella maggiore che sebbene sapesse tutto, era presa da altri interessi, e non fece nulla per impedire questo modo di vivere. Questa situazione negli anni è tornata spesso a galla, facendo crescere verso di lei un sentimento di disprezzo, portandomi ad essere sempre più spesso fuori casa grazie al lavoro, per evitare discussioni sebbene la amassi in maniera profonda. Gli anni sono trascorsi, i figli cresciuti, i suoceri che vivono vicino a noi sebbene abbiano superato i 90 anni sono sempre motivo di discussione da parte mia per i più vari motivi, ma sempre legati alla loro latitanza all'epoca. Ora sono giunto alla pensione e questo è stato il motivo per il quale sto cercando conforto e consiglio per un fatto accaduto. Dovendo lasciare i locali in cui negli anni avevo vissuto e dove tenevo quanto serviva per il mio lavoro, ho svuotato tutti gli armadi. Qui è saltata fuori da un vecchio libro la lettera di mia moglie. All'inizio leggevo senza capire cosa fosse, ma immediatamente ho compreso... Questa volta ho letto tutto, e mentre leggevo mi sono sentito morire. Ero tornato a vivere quella sensazione di angoscia, impotenza, di dolore per qualcosa che non concepivo, non capivo ne potevo accettare. Come avevo potuto continuare la mia storia sapendo queste cose? La cosa più assurda era che sebbene sapessi che c'era una serie di " ombre" sul suo passato, nel corso degli anni le avevo rimosso quasi completamente. Se avessi lavorato per altri 20 anni nulla sarebbe cambiato e la lettera con il suo contenuto non mi sarebbe esploso nel cervello. Da quel momento sono iniziati i problemi, le discussioni tra noi sempre più frequenti con le sue domande :- Ma cosa hai? Che problema c'è? Qualunque cosa sia parliamone ". Un giorno ho aperto il mio cuore e gli ho detto tutto sperando...cosa? Non lo so neppure io! Il risultato è stato che lei cadendo dalle nuvole mi ha detto in sostanza che avevo tirato fuori i fantasmi dal passato, che avevo tirato fuori cose che non esistevano e senza importanza, (come se fare sesso a 20 anni nel 1984 con almeno 20 persone riferite da lei fosse la normalità). Da qui poi la cosa che mi ha fatto stare peggio di tutto è stata la sua risposta:- ma io non ho fatto niente a te, all'epoca nemmeno ti conoscevo, e poi avevo 20 anni...come se queste risposte fossero giustificative rispetto a ciò che determinava la mia sofferenza. Da quel momento sono sprofondato in una condizione depressiva. Questo ha comportato un cambiamento totale nel mio carattere, normalmente solare gioioso e scherzoso. Sono diventato cupo e sempre triste, stavo senza la voglia di sorridere, perché pensavo dalla mattina alla sera a tutte quelle persone. E poi al poco rispetto per il suo corpo, per la sua persona, per la sua moralità, non comprendendo la sua totale disponibilità ad ogni tipo di esperienza. Piangevo come un bambino, provavo sensi di vomito e nausea. Sono dimagrito in poco tempo in maniera evidente, non riuscivo neanche a mangiare, questa cosa mi ha distrutto . La cosa paradossale non era per me sapere che avesse avuto le sue esperienze. Poteva benissimo essersi innamorata, o provare un sentimento per uno, due, tre ragazzi, ma leggendo la cosa sotto l'aspetto puramente numerico, la considerazione per un'atteggiamento del genere è soltanto uno cioè quello di una persona "facile", (non voglio usare parole scorrette o volgari come quelle che ho in mente per rispetto di chi legge). Ripeto, oggi e con la mia età, pensare che una ragazza non avesse avuto alcun tipo di rapporto sarebbe puerile oltre che banale. Adesso è quasi un anno e mezzo che è iniziata questa situazione. Ho letto che questo mio atteggiamento è riconducibile ad una patologia, e sicuramente sarà così. Ma non riesco più a toccare mia moglie perché guardandola penso a come possa essere stata usata senza alcun rispetto, mentre io l'ho sempre considerata una cosa preziosa, trattandola come una principessa. Si è innescato un blocco emotivo nella mia testa che mi porta durante il rapporto a perdere la concentrazione, bloccandomi senza apparente motivo, e portandomi a provare rabbia, disgusto e disprezzo verso di lei. Ormai riesco ad avere un rapporto completo solo facendo uso di sostanze medicinali prescritte dal mio medico. Chiaramente lei non sa nulla di questo mio stato fisico determinato dalla mia frustrazione mentale nei suoi confronti. Ultimamente ogni azione quotidiana che possa avere un riferimento a cose intime, una frase di un film, una battuta sentita per strada, una parola detta in maniera particolare, diventa motivo di incupimento da parte mia, (che non riesco a nascondere), portando lei che mi conosce e sa quali siano i "miei" problemi a chiedermi dopo un certo periodo:- Ma cosa hai? Perché stai così zitto? Perché fai quella faccia? Ti e scattato in mente qualche cosa? Tutto questo è vergognoso. Ma la cosa che mi fa ancora più male e che oggi con i suoi 60 anni non prova un minimo di rincrescimento e di vergogna per quegli atteggiamenti (che vuole giustificare nei suoi vent'anni di allora), vuol dire che sebbene siano passati 40 anni non ha raggiunto una maturità interiore che sia riuscita a farle capire che "forse" aveva sbagliato, "forse" avrebbe potuto fare e vivere diversamente mantenendo la sua integrità morale. Tengo a sottolineare che in questi anni lei con me si è sempre comportata sotto l'aspetto morale in maniera splendida.. Ecco, la mia situazione attuale è questa. Non so cosa fare. Vi prego di aiutarmi, datemi un consiglio. Grazie

Buonasera Giuseppe,

comprendo profondamente il dolore e la fatica che sta vivendo. Le dico con chiarezza che il passato non si può cancellare, ma può essere compreso, rielaborato ed integrato senza continuare a pesare nel presente.
Il punto centrale non è ciò che sua moglie ha vissuto prima di conoscerla, ma il significato che lei ha attribuito a quella storia ed il conflitto interiore che ne è derivato.

Spesso, quando certi vissuti non vengono affrontati e rimangono sommersi, potremmo parlare di evento emotivo non metabolizzato, possono riaffiorare anche dopo molti anni con una forza che ci sorprende e ci travolge. Non si tratta di colpa o di mancanza da parte di sua moglie: lei sta combattendo con immagini ed ideali che meritano di essere accolti e compresi.


Le consiglio caldamente di rivolgersi a un professionista per intraprendere un percorso individuale, che possa aiutarla a elaborare questo dolore, a riconoscere i suoi bisogni più profondi ed a ritrovare serenità nella relazione e soprattutto in se stesso. È possibile stare meglio e non è necessario affrontare tutto questo da solo.

Resto a disposizione se desidera un confronto più approfondito.