Sono condizionato da attacchi d'ansia e di panico.

Salve sono un ragazzo di 26 anni che tra poco più di un mese ne fa 27 e purtroppo da circa 2 anni sono condizionato da attacchi d'ansia e di panico. Tutto cominciò ad Aprile 2013 quando in una “toccata e fuga“ in un'altra città mi sono sentito male con senso di nausea che è passata dopo aver vomitato e andato in bagno e pensando ad un malessere passeggero non ci avevo fatto tanto caso infatti nei giorni seguenti avevo proseguito la mia vita normalmente senza particolari problemi. Purtroppo sempre nel 2013, precisamente a Marzo, a mia madre è stato diagnosticato un cancro con relativo intervento a Maggio, l'intervento è stato fatto in un'altra città e mentre i miei genitori erano già in questa città io mi apprestavo a partire insieme a mio fratello per fare compagnia e forza. Solo che appena entrato in stazione mi era salito il senso di nausa e il cuore ha incominciato a battere forte, dopo 3 ore di treno ho chiamato i miei familiari e, piangendo davanti a tutti, ho detto loro che non stavo bene e che ritornavo a casa, nel frattempo durante il viaggio di ritorno il mio malessere era passato, ma al contrario della prima volta adesso non riuscivo più ad uscire di casa se non sforzandomi e sentendomi male. Per fortuna l'intervento di mia madre era riuscito (adesso ogni 6 mesi deve solo fare degli esami), ma al tempo doveva fare dei cicli di radioterapia per sicurezza e visto che duravano 5 giorni su 7 abbiamo deciso di prendere un hotel e la prima settimana è toccato a me accompagnarla. E' stata una settimana d'inferno, mi sono sentito male tutti e 5 i giorni, nausea, battito, battito accellerato, respiro affannoso, non mangiavo e sono dimagrito, finchè non sono ritornato a casa. Il giorno seguente sono andato di corsa dal medico di fiducia che mi ha prescritto la “Paroxetina“ (1/2 pasticca) e subito sono stato meglio, riuscivo ad uscire con i miei amici senza sentirmi male però stando sempre nelle vicinanze della mia città, però l'attacco di panico tornava quando dovevo fare qualcosa tipo pagare le bollette alla posta o ad un colloquio di lavoro. A Gennaio 2015 il medico ha bloccato la cura e adesso mi ritrovo che riesco ad uscire per motivi non impegnativi, come andare al centro commerciale, in spiaggia però ogni volta che devo fare qualcosa di “importante“ riecco gli attacchi di panico per esempio sto cercando un lavoro e ogni volta che leggo le domande mi aumenta il battito cardiaco. Purtroppo mi sta condizionando pesantemente la vita, ormai ho quasi 27 anni e, per adesso, non vedo un futuro e non vedo come possa farmelo se ogni volta che devo fare qualcosa di importante (per esempio colloquio di lavoro o solo cercarlo) mi viene da star male.

Gentile Oreste, penso che una terapia a indirizzo Cognitivo Comportamentale la aiuterebbe molto. L'attacco di panico  è un’eccessiva reazione fisica e psichica dovuta a quello che noi percepiamo come un pericolo (ansia), anche se in realtà non è tale. Dopo aver provato una volta la spiacevole esperienza di un attacco di panico la persona colpita teme ovviamente che possa accadere di nuovo. Si innesca, dunque un circolo vizioso che può trasformare il singolo attacco di panico in un vero e proprio disturbo di panico . Il panico influenza il nostro corpo,  i nostri pensieri e i nostri comportamenti. La terapia Cognitivo Comportamentale interviene in ognuna di queste 3 aree. 

Rimango a disposizione e le faccio un grosso in bocca al lupo