Dott.ssa Ilenia Pacaccio

Dott.ssa Ilenia Pacaccio

Psicologa/Psicoterapeuta

Ansia nel lasciare bambino con suocera

Salve, Ho 30 anni e un figlio di 3 mesi. Entro gennaio dovrei tornare al lavoro per 2 giorni a settimana in presenza, lasciando il bambino con il mio compagno e sua madre. Con quest'ultima non ho un rapporto di particolare confidenza e, da quando è nato il bambino, lei si prodiga spesso in consigli non richiesti, avvertenze antiquate e critiche di vario genere su come lo cresciamo, che mi rendono piuttosto nervosa. Pensando però che non valesse la pena arrabbiarsi, ho sempre lasciato correre e glissato ogni volta, anche quando avrei invece desiderato rispondere a tono. Tutto questo mi ha creato una certa angoscia e non sto più vivendo bene i momenti di incontro con lei. Sarò però costretta a lasciarle in carico il bimbo quando non ci sarò e - benché io mi fidi ciecamente del mio compagno - ho una seria difficoltà anche solo a pensare che lei possa toccarlo o magari praticare qualche antico rimedio su di lui sul quale non sono d'accordo (è già capitato, ad esempio, che lo portasse in auto senza ovetto nè dispositivi di sicurezza, o che lo cospargesse con strane creme repellenti contro le zanzare, tutto questo a mia insaputa). Il mio compagno condivide le mie ansie, però mi ha anche detto che parlarle non servirà a molto, che è '' fatta così'' e che dovremmo in qualche modo farcela andare bene per forza. Cerco un consiglio su come evitare di vivere con ansia il momento del distacco e di avere costantemente pensieri negativi su questo tema; chiedo anche se piuttosto, per la mia tranquillità, non dovrei invece proporre di affiancarci una tata di cui potrei fidarmi di più. Grazie mille, Alis

Buongiorno Alice,
per quanto brutto possa sembrare bisogna essere chiari e trasparenti anche se si è in presenza di una persona familiare, utilizzando toni tranquilli e pacati esprimendo il suo pensiero e portandola così a riflettere su eventuali "pericoli" che potrebbero esserci, in modo tale da salvaguardare in primis il bambino e in secondo luogo, non da meno, tranquillizzare la mamma nel distacco dal suo piccolino.