Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Bambino preso in giro reagisce con parolacce e calci

Buongiorno,
Sono la mamma in difficoltà di un bambino di 8 anni. Mio figlio va a scuola con il "piedibus", un servizio scolastico in cui una volontaria a piedi accompagna e riporta a casa da scusa i bambini del quartiere. Da qualche mese questa signora mi ha richiamato più volte per il comportamento aggressivo di mio figlio nei confronti degli altri bambini ( calci e parolacce) ed una volta anche nei confronti della signora stessa dicendole "tu stai zitta io so quello che devo fare). Premetto che il mio bambino è un bambino con alcune difficoltà linguistiche, ha iniziato logopedia a 3 anni ed ha interrotto momentaneamente il percorso logopedico a dicembre e per questo è sempre stato un bambino molto sensibile, insicuro e chiuso. Dopo questi episodi ho cercato di indagare sul motivo della sua aggressività e dopo tanto mi ha confessato che lo prendono in giro. La signora del servizio sostiene che questo non è vero ( ho captato anche poca simpatia reciproca tra la signora e mio figlio), mio figlio sostiene il contrario dicendo che se lo prendono in giro lui li picchia. Ho provato più volte spiegargli che questo comportamento aggressivo non va bene, che deve ignorarli così smetteranno ma lui continua a reagire così tanto che sto pensando di abbandonare questo servizio. Non so se sia la cosa migliore da fare, vorrei che imparasse a gestire le difficoltà perché oggi è il piedibus domani sarà un'altra cosa...ma non posso neanche esporlo continuamente a queste prese in giro ammettendo che ci siano. Vorrei un consiglio da voi, grazie.

Carissima Eleonora, 

la situazione che mi hai descritto è incompleta di informazioni per cui non mi sento di fare delle ipotesi definitive della situazione.

Molti potrebbero essere i fattori per cui il bambino è aggressivo con gli altri:

 - problematiche familiari non evidenti che mettono agitazione al piccolo;

- atti di bullismo subiti da coetanei;

- difficoltà a livello linguistiche che rendono il bambino insicuro a tal punto da sentirsi diverso;

- richiesta di maggiori attenzioni dalle figure di riferimento ( madre, padre, maestre, coetanei).

Tu come mamma cerca di ascoltare il disagio di tuo figlio senza ansia e capirai di più di cosa gli sta accadendo. Altro aspetto ti suggerirei di consultare una Psicoterapeuta in modo che possa aiutare il bambino a superare questo periodo critico. Meglio intervenire adesso con un intervento specifico e tempestivo. Non occorre farlo smettere di andare con i suoi coetanei nel “piedibus”, ma di sostenere il piccolo nell’affrontare ogni difficoltà sociale nel tempo presente.

 

Cordiali saluti