Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Disagio relazionale in famiglia e prospettive future

Buonasera, sono una ragazza di 31 anni, sono single e vivo ancora con i miei. Ho un lavoro che mi appaga ma non sono invece affatto soddisfatta della mia vita familiare e sociale. Apparentemente siamo una famiglia tradizionale e serena, in realtà io sono cresciuta tra i continui litigi tra mio padre e i miei nonni materni, in cui mia madre ha cercato sempre di fare da mediatore senza prendere posizione ma cercando solo di appianare contrasti per far tacere tutti. Da piccola non ho mai preso posizione pur facendomi una mia idea, ma la reazione comunque è stata sempre del pianto di nervosismo. Anche ora, quando succedono episodi di liti forti, reagisco col pianto ma tra le lacrime cerco di dire a chi sbaglia in cosa sbaglia secondo me, prendendo posizione sul singolo episodio. In tale situazione mia madre interviene per zittirmi perché non vuole che manchi di rispetto ai suoi genitori, mio padre inveisce contro di me dicendo che parlo troppo se dò ragione a loro anziché a lui. Per quanto credo fortemente necessaria una terapia psicologica per tutta la famiglia, attualmente credo che l'urgenza sia il mio benessere. Evitare le situazioni non mi è possibile perché, essendo di carattere molto mite, vengo spesso usata come valvola di sfogo da tutti i miei familiari quando devono parlare per sfogarsi di tale situazione; quando per un periodo abbastanza lungo ho lavorato in un'altra città mi sono spesso sentita dire che li avevo abbandonati e spesso mi hanno fatto sentire in colpa,quindi allontanarmi fisicamente non aiuterebbe. Cosa posso fare per preservare la mia salute mentale? Credo che tutta questa situazione abbia influito fortemente sulle mie relazioni amicali e sociali: non mi fido degli altri, ho diverse conoscenze ma poche reali amicizie storiche e non riesco a farmene di nuove. Quando conosco persone nuove tendo a parlare poco, mi sento noiosa o poco interessante, preferisco ascoltare ma non sono di certo una compagnia piacevole. Ho avuto una relazione sentimentale di diversi anni con un ragazzo, anche lui di poche parole, che soltanto quando non poteva più rimandare ha avuto il coraggio di dirmi che non aveva le stesse mie prospettive future. Da tanto tempo medito sull'intraprendere un percorso per poter stare meglio : quale figura sarebbe più adatta alla mia situazione?

Carissima Giorgia,

è necessario che tu prendi consapevolezza che sei una donna oramai e se lavori potresti anche andare a vivere da sola. A volte i genitori che hanno paura di vedere crescere i figli cercano di farli sentire in colpa nel momento in cui finalmente capiscono la direzione che devono seguire. La famiglia di origine non deve essere una prigione ma una base sicura da cui sempre si può ritornare. Credo che per avere una vita sociale devi raggiungere la tua indipendenza  psicologica ed affettiva senza farti coinvolgere da problemi che comunque non dipendono da te e di cui non devi farti carico. I litigi familiari non devono diventare problemi tuoi che devi risolvere tu. Questo non è reale. Loro sono adulti e responsabili, sono loro che devono impegnarsi nella risoluzione non tu. Inoltre ti suggerisco di intraprendere un percorso di Psicoterapia individuale con una donna. Ti aiuterà tanto a riscoprire la tua forza.

Cordiali saluti