Secondo voi sono matta?

Salve sono Lavinia soffro terribilmente di attacchi di panico ho paura a guardare negli occhi gli altri credo di avere un disturbo confusionale impulsivo non mi sento normale mi pongo sempre domande come perché abbiamo gli occhi perché viviamo e via di seguito e sto sempre malissimo cosa devo fare secondo voi sono matta??

Cara Lavinia, lei sta manifestando un disagio, ma non per questo deve giudicarsi "matta". Le cerco di spiegare, è come se lei avesse due disagi: un problema primario ossia attacchi di panico frequenti e paura a guardare negli occhi altre persone (qual'è il pericolo se dovesse guardare negli occhi la gente?), lo chiamiamo primario perchè è il problema "visibile e manifesto" quello che le sta creando difficoltà nelle sue sfere di vita (ad esempio, sociale, familiare, lavorativa, relazionale), quel problema che, ipotizzando, potrebbe farle evitare determinati luoghi o persone, o che potrebbe portarla a controllare costantemente se una persona la sta guardando oppure no. Poi abbiamo un problema secondario che è più una valutazione negativa che lei fa sul suo problema e, di conseguenza, su sè stessa; si tratta dunque di una non accettazione della propria condizione emotiva e di conseguenza del suo disagio. Non accettandolo, è come se gli avesse attaccato un'etichetta di "anormalità", ma questo etichettamento finisce per farla concentrare su un falso problema: siamo normali? Stiamo provando l'emozione giusta, l'emozione normale?. In tal modo, siamo finiti in un vicolo cieco nel quale non sono disponibili soluzioni pratiche a problemi pratici (quindi come affrontare il problema primario degli attacchi di panico), ma solo giudizi di valore che tendenzialmente ci portano a conclusioni depressive: sensazione di essere strani, diversi, esclusi o addirittura derisi. Il mio consiglio è di non concentrarsi su quanto lei sia normale o anormale, in quanto si tratta di una valutazione fuorviante e che allontana dal problema principale, la invito, con l'aiuto di un professionista, a capire e risolvere il problema concreto degli attacchi di panico. Rimango a sua disposizione. Con affetto.