Soffro di quelle che io definisco impropriamente crisi di angoscia.

Salve, ho inserito la mia domanda nella categoria “ansia “ anche se non so se di ansia di tratti. Cerco, per quanto possibile, di sintetizzare il mio problema che, già premetto, ormai si è cronicizzato ed ogni piccola cosa sembra, anche in situazioni normali, portarlo alla luce.Soffro di quelle che io definisco impropriamente “ crisi di angoscia“.A volte, anzi spesso , quasi sempre da un anno a questa parte, mi sopravviene una paura immotivata, accompagnata da palpitazioni, nausea, crampi allo stomaco, tremori /brividi di freddo e voglia di piangere e di morire ..Non so cosa/chi provochi in me queste crisi. La crisi , di per sè, dura qualche minuto, ma mi lascia devastata. La paura che si ripresenti a volte mi fa stare ancora piu' male della crisi in sè.La maggior parte delle volte, non sempre pero', queste crisi si presentano durante i pasti, soprattutto la sera.La prima crisi si è presentata quando ero bambina , secondo me avro' avuto 9/10 anni, di sera, prima di mettermi a tavola ( ricordo ancora che mamma stava apparecchiando la tavola). Ho sofferto di disturbi alimentari in passato ovvero legati la cibo? Si.Anche se non credo si tratti di un vero e proprio disturbo alimentare in quanto non legato alla voglia di dimagrire. All'età di 18 anni improvvisamente mi sono ritrovata senza appetito e molto angosciata. Per cercare di nascondere questo mio stato a mamma ( che è molto fissata per il cibo diciamo, e guai se non si mangia perchè mangiare equivale a star bene) ho nascosto per un periodo il cibo nella convinzione che la mancanza di appetito poi svanisse. Risultato? sempre peggio. Alla fine sono arrivata a pesare meno di 50 kili e quando mamma l'ha soperto per me è stata una liberazione. Da lì è iniziato un percorso molto difficile per rimettermi in forma perchè avevo perso la voglia di mangiare/vivere e avevo anche paura di deglutire. Alla fine sono riuscita a rialzarmi e a riprendere la mia vita tra le mani. Ora alla età di 30 anni anche quando si ripresenta quella mancanza di appetito , non nascondo il cibo ma cerco sempre di mangiare tutto. Dal basso della mia ignoranza credo che il problema non sia il cibo in sè anche se le crisi si sono in passato presentate e anche oggi spesso si ripresentano , ma non solo, in occasione dei pasti. Questa è una mera aggrovigliata sintesi della mia situazione che , oggi, a 30 anni, non mi fa vivere bene e vorrei sapere cosa posso fare per cercare di liberarmi da questo male che mi tortura e finalmente prendere il volo.

Cara Anna, le persone affette da disturbo alimentare (anoressia, bulimia, Binge Eating) non hanno come scopo principale quello di dimagrire per sentirsi più magre e più belle o per poter intraprendere la carriera da modella. In questi casi il dimagrimento è legato alle mode o a una necessità. Purtroppo la società odierna e i messaggi che passano telegiornali e pubblicità creano molta confusione sull’argomento. I disturbi alimentari sono, dal punto di vista psicologico, legati alla storia di vita della persona, in particolare alle dinamiche relazionali instaurate nel tempo con i genitori (sembra essere molto rilevante il rapporto con la figura materna). E’ difficile poter fare una diagnosi in questo contesto, ma le posso dire che i sintomi che lei descrive nella sua lettera – paura immotivata, palpitazioni, nausea, crampi allo stomaco, tremori, brividi di freddo, voglia di piangere e voglia di morire – sono sicuramente indice di un disagio. Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo della sua zona, con il quale affrontare le problematiche legate alla sua storia di vita, che la possa aiutare nel percorso per il suo benessere.