Elaborazione lutto
Buongiorno tre mesi e mezzo fa ho perso mio padre molto avanti con l'età del quale sono stata Caregiver per anni, in simbiosi. Come mia madre 7 anni fa, anche lui è morto in casa con me vicino. Anche se ho 55 anni e due figlie di 17 e 21 (la minore mi è stata più vicina della maggiore) il mio vuoto è incolmabile. Lui è stato per me un padre un amico un compagno di viaggio un figlio. Ora non ho possibilità economica di fare un percorso psicoterapeutico.
Gentile Anna,
innanzitutto vorrei esprimerle la mia sincera vicinanza per la perdita di suo padre..
Il ruolo centrale che ha avuto suo padre nella sua vita e la simbiosi nel vostro rapporto parlano di un legame profondo, affettuoso e totalizzante. La sua sofferenza è comprensibile e merita spazio e ascolto.
Quando si perde una figura così importante, è naturale sentirsi disorientati, soli, e persino “svuotati”. Soprattutto dopo un lungo periodo di accudimento amorevole, in cui si è presa cura di suo padre in modo totalizzzante, perdendo di vista se stessa ed i suoi stessi bisogni..
Anche se le sue figlie le sono state vicine dopo la perdita di suo padre, questo tipo di dolore può far sentire comunque molto soli. E questo non è segno di debolezza, ma del fatto che il lutto ha un impatto psicologico profondo, diverso per ognuno.
Se non ha la possibilità economica per un percorso terapeutico a pagamento, vorrei segnalarle alcune strutture gratuite che potrebbero esserle d’aiuto, come sportelli psicologici gratuiti presso i Consultori Familiari del suo territorio (ASL/ATS) e Associazioni di supporto al lutto che offrono gruppi di auto-mutuo-aiuto (alcuni anche online).
Potrebbe nel frattempo aiutarla prendersi dei piccoli spazi per sé e, se se la sente, tenere un diario in cui scrivere ciò che prova e dove condividere i suoi ricordi. Il dolore non va forzato a passare, ma può essere accolto e attraversato, fino a trasformarsi, col tempo, in un ricordo che, pur nella malinconia, possa diventare delicato e confortante.
Un caro saluto,
Katia Romano