Dott.ssa Klarida Rrapaj

Dott.ssa Klarida Rrapaj

Psicologa

Ansia da scuola

Mio figlio di 18 anni ha cominciato il 5 anno all’istituto tecnico commerciale, premetto che ha sempre studiato con fatica o meglio mal sopportato l’ambiente scuola le regole e i professori ma è sempre stato promosso e con una buona media. Quest’anno ha già avuto una crisi : quando si comincia con le verifiche si entra in crisi , si studia tutto all’ultimo e non ce la fa a prepararsi bene allora arriva il panico, si arrabbia, urla e incolpa tutti soprattutto i professori che non lo capiscono. Questa estate ha lavorato in una cucina di una pizzeria, da aprile a settembre e non si è mai lamentato al punto che gli abbiamo detto che se vuole può smettere di studiare se questo lo deve far ammalare ma l idea di mollare e lasciare gli amici ed essere visto come un fallito lo fa desistere però ogni giorno soffre perché a scuola ci sta male. Gli ho proposto di farsi aiutare a non vuole. Non sappiamo più come fare . Soprattutto passiamo delle ore in preda al panico e magari non mangia per la rabbia e solo dopo un bel po’ si riesce a calmare. Siamo solo all’inizio come faremo ad arrivare a fine scuola.? Grazie Rosanna

Cara Rosanna,

capisco profondamente la tua preoccupazione e la fatica che state vivendo come genitori. Da ciò che racconti, tuo figlio non sembra un ragazzo disinteressato o privo di volontà, ma piuttosto un giovane che sta vivendo un forte disagio legato alla scuola. L’ambiente scolastico, con le sue regole, le verifiche e le pressioni, può diventare un peso enorme per chi si sente costantemente sotto giudizio. La rabbia, le urla e la chiusura che descrivi spesso nascondono una grande ansia e la paura di non essere all’altezza.Il fatto che abbia lavorato per mesi con costanza e senza lamentarsi dimostra che ha senso di responsabilità e voglia di fare, ma probabilmente ha bisogno di sentirsi valorizzato in un contesto più pratico e concreto, dove può vedere subito il frutto dei propri sforzi. È importante ora offrirgli ascolto e comprensione, senza giudizio, provando a trasmettergli il messaggio che non deve affrontare tutto da solo. In questa fase non serve spingerlo a “fare di più”, ma aiutarlo a ritrovare calma, fiducia e un minimo di equilibrio per arrivare alla fine dell’anno.

A volte un supporto psicologico può essere di grande aiuto, non come imposizione ma come spazio sicuro in cui imparare a gestire la tensione e a conoscersi meglio. Può essere utile proporglielo in modo semplice, come un’occasione per stare meglio, non come un “problema da risolvere”. Con pazienza e sostegno emotivo potrà trovare la sua strada, anche se oggi la scuola gli pesa. L’obiettivo, per ora, è solo quello di accompagnarlo senza farlo sentire sbagliato, ricordandogli che ogni percorso di crescita è diverso e che non esiste un solo modo di riuscire nella vita.

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Dott.ssaKlarida Rrapaj

Psicologa - Roma

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