Forma dei pensieri del DOC

Gentili dottori,

ho 22 anni e soffro di doc dal mese di aprile di quest'anno. Ho sempre sofferto di ansia, la quale però è sempre stata "sotto-controllo" fino ad aprile di quest'anno appunto. Il DOC è sorto in un momento piuttosto tranquillo della mia vita. Da lì ho cominicato terapia, prima con una psicologa che però non seguiva la terapia cognitivo-comportamentale, cambiando nel mese di maggio con un'altra che invece la pratica. Il mio tipo di DOC è quello dell'aggressività e della violenza, ma ha subito anche delle sfumature sulla sessualità nel corso di questi mesi.
Il mio disturbo è molto altalenante, ma sempre presente. Vi sono momenti dove sto abbastanza bene e i miei pensieri non mi disturbano, poichè ho imparato a lasciarli correre rispetto a prima, ma ogni tanto ricado nella trappola.
In particolare, ad esempio, i miei pensieri sono sempre stati sottoforma di domanda "e se facessi... e se fossi?", ma ultimamente hanno preso anche la forma affermativa ad esempio "faccio x con y...". E questo mi spaventa molto.

Ho appreso che non bisogna lasciarsi spaventare da i pensieri, ma in questa forma mi spaventano perchè sembra una cosa che penso davvero, ma non è così.
È mesi che seguo la terapia, ho notato dei miglioramenti ma ancora non mi sento "guarito" nel senso dove posso vivere serenamente con questo disturbo. Spesso penso a quando non avevo tutto ciò, solo qualche mese fa.. e mi abbatto, perchè è successo tutto in fretta. Ho 23 anni, faccio l'università e mi ritengo un ragazzo nella norma... il DOC ogni tanto mi tormenta e io non sempre riesco a far finta di niente.

Grazie per una risposta

Buonasera Alberto, 

comprendo la sua paura e la difficoltà a convivere con questo disturbo ma non si lasci scoraggiare. Sta affrontando il problema in modo corretto, vedrà che col passare del tempo e continuando la psicoterapia avrà dei risultati apprezzabili e imparerà a controllare i suoi pensieri prima che questi prendano il sopravvento su di lei e sulla sua vita. Ci vuole molto impegno, ma anche pazienza e fiducia negli strumenti della terapia. In bocca al lupo!