Dott.ssa Laura Lambelet

Dott.ssa Laura Lambelet

Psicologa e Psicoterapeuta

Innamorata di uomini con una forte dipendenza emotiva dalla madre

Salve, sono una Donna e Madre di 40 anni. Scrivo per avere chiarimenti su come sciogliere un nodo importante della mia vita: sono una Donna “vivace“, attraente, grande viaggiatrice, laureata, ecc. Ho avuto molte relazioni, ma mi sono innamorata solo due volte: la prima, una storia di 10 anni, bella e costruttiva, la seconda, attuale, da circa un anno. In entrambi i casi...mi sono innamorata di due uomini con una forte dipendenza emotiva dalla madre. In entrambi i casi, due uomini non completamente disponibili (questo secondo caso ben più grave, ha 48 anni e fino a 45 viveva con lei). Questo mi ha portato a indagare su di me...perchè mi innamoro di uomini così? La risposta è stata forte: perchè ho lo stesso problema. Mio padre mi ha assegnato il nome di una sua fidanzata mai dimenticata, è sempre stato geloso di me, e pur senza mai fare niente di “male“ nei miei confronti, mi ha impedito di vivere relazioni libere con gli uomini. La cosa più grave...è che io ho fatto a 32 anni un figlio con un uomo di cui poi mi sono “liberata“, nel senso che l'ho messo fuori dalla nostra vita...e di fatto l'ho sostituito con mio padre, che ha fatto da figura paterna al bambino. Avevo già affrontato questo tema con una naturopata qualche anno fa...ma adesso che ho incontrato questo nuovo compagno di cui però mi sento davvero innamorata, tutto è riemerso. Le domande sono: “vedo“ il problema, ed inizio anche a “sentirlo“. Sto affrontando i dolore che me ne consegue, ho finalmente tolto un anello che portavo da anni e che...era l'anello che mio padre aveva regalato a mia madre per fidanzarsi con lei (mia madre è morta nel 2005, poco prima che io rimanessi incinta). Ma come posso lasciarlo andare? Come posso maturare la Donna libera dentro di me , tagliare non tanto il cordone quanto proprio questo “rapporto“ insano? Grazie per i vostri suggerimenti, un saluto cordiale

Cristiana buon pomeriggio,

leggo con piacere che lei ha colto profondamente l'occasione che ci regala l'incontro d'amore e ne sta vivendo i tumulti e le contraddizioni date dallo svelamento di parti di sè di cui non può più tacere a se stessa!

Arriva forte l'intensità delle riflessioni e la volontà di cambiamento che la attraversa unita ad una consapevolezza già consolidata sul lavoro che vorrebbe svolgere.

Mi colpisce l'iniziale "vivace" usato nella descrizione che ci da di sè, in particolar modo le virgolette hanno catturato il mio interesse; e ancora "l' eccetera" che utilizza per concludere, come a troncare un discorso che non ritiene molto interessante.

Le virgolette all'interno del suo teso si ripetono delineando il filo che attraversa la sua domanda rivelando la centralità della questione della libertà in relazione al rapporto.

Vorrei farle io delle domande nella speranza che stimolino la sua riflessione e siano di aiuto allo scioglimento del nodo: Quando si diventa Donne è possibile smettere di essere Figlie? Quando si diventa madri è possibile smettere di essere Compagne? Si può avere libertà all'interno dei ruoli che la vita ci offre?

Qualcosa che fino ad ora ha funzionato in lei adesso non basta più a rappresentarla! Forse adesso è pronta per il cambiamento che chiede.

Invio i miei saluti,

resto a disposizione.