Sto facendo soffrire la mia famiglia ma non sò come o cosa fare!

Salve, circa due mesi fa' ho sofferto di anemia tanto che sono stata costretta ad andare subito in ospedale per fare la trasfusione di sangue..premetto che sono una giovane mamma di due bimbi e che da circa 5 anni, mi sono dovuta trasferire da Agrigento ad un altro paese per motivi di lavoro.. purtroppo, ancora non sono riuscita ad integrarmi e faccio la mamma a tempo pieno stando quasi tutta la giornata a casa.. una mattina, stavo talmente male da non riuscire a fare nulla..mia madre, vedendomi pallidissima mi ha portata a fare le analisi e li' mi hanno comunicato che dovevo andare subito in ospedale..il viaggio per andare ( quasi un ora) è stato terribile: pensavo di morire, di lasciare i miei bimbi, di non farcela talmente stavo male..pensavo anche ad una mia cugina morta pochi anni prima a soli 30 anni.. morta improvvisamente per un malore..finalmente arrivata in ospedale, mi hanno fatto le trasfusioni e dopo 2 giorni mi hanno dimesso dall'ospedale..pensavo di stare meglio ma li' comincio' il mio calvario: paura, agitazione, fino ad arrivare a veri attacchi di panico: palpitazioni, vampate di calore, tremoli, formicolii alla testa e alle mani, stanchezza tutto il giorno e spossatezza..un unico pensiero: la mia salute, la salute dei miei cari e la paura della morte! due mesi dopo mi sono decisa di parlarne con il medico curante, che mi ha prescritto XANAX 5 goccie la mattina e 10 la sera.. all' inizio mi quietavano, ma poi niente..abbiamo aumentato la dose..ma in realta', ho sempre questa paura.. non riesco piu' a concentrarmi, a giocare con i miei bimbi, a gioire con mio marito..so' che sto facendo soffrire la mia famiglia ma non so' come o cosa fare! aiutatemi

Mia Cara Signora,

personalmente penso che lo Xanax non possa risolvere il suo malessere.

Il suo corpo per primo, e poi anche la sua mente, con le continue preoccupazioni per la sua salute e quella dei suoi cari, le stanno urlando il suo bisogno di prendersi del tempo per sè, per ascoltarsi e soddisfare i suoi bisogni.

Le consiglio vivamente di rivolgersi ad un collega, uno psicologo/psicoterapeuta, non ad un medico che le prescriverebbe dei farmaci. Può rivolgersi ad un professionista privato, o recarsi ad un consultorio della sua zona, in extremis, se per necessità logistiche non potesse allontanarsi da casa anche via internet un professionista serio potrebbe esserle d'aiuto.

Il mio parere è che in questo modo potrebbe individuare quei nodi problematici, che forse in questo momento al di fuori della sua consapevolezza, che la aiuterebbero a star meglio. La mancata consapevolezza, in questo momento della sua vita, potrebbe essere una strategia per potersi concentrare sulle emergenze del momento, ovvero il suo ruolo di mamma, la gestione della famiglia lontani dai luoghi sempre vissuti....

I suoi figli hanno bisogno di lei, la sua famiglia ha bisogno di lei, ma se non sarà in condizioni di efficienza e salute, fisica e mentale, questo non le sarà possibile.

Chieda aiuto, lo faccia prima di tutto per lei e farà la cosa migliore anche per la sua famiglia, a cui, sono sicura, interessa allo stesso modo il suo benessere.

Non esiti a contattarmi in privato se volesse segnalato professionisti, consultori.. nella sua zona.

Un mondo di auguri