Lutto animale domestico

Care/i,
Il mio gattino Silvestro di due mesi circa è venuto a mancare per una peritonite infettiva. Scrivo perché non riesco a smettere di pensarci e piangere, sento un magone, le palpitazioni accelerate e un profondo dolore. Silvestro è nato in una famiglia “sfortunata”, la suocera di una mia amica ha sempre avuto tanti gatti che si accoppiano e spesso i gattini si ammalano e muoiono. Da lei ho già preso 3 anni fa un gattino, a cui mancava un occhio. In realtà tale gatto inizialmente stava bene ma decisi di prenderlo una settimana dopo, scelta di cui mi sono sempre pentita perché se lo avessi preso subito magari avrei potuto salvargli l’occhio. Nella cucciolata di Silvestro c’erano dei gattini malati ma Silvestro era apparentemente quello più sano e ho pensato di prenderlo subito perché ho avuto paura che a contatto con tutti quei gattini malati, lo potesse uccidere. Mi dissero che aveva 2 mesi e che avrei potuto prenderlo ma ho scoperto dal veterinario che era più piccolo. Aveva la congiuntivite e gli ho messo il collirio, aveva il raffreddore e l’ho curato, pensavo stesse bene, giocava con il palloncino, correva velocissimo, saltava come un coniglietto, era proprio un amore con tanta voglia di vivere. Io e il mio fidanzato lo abbiamo adottato per festeggiare la nostra convivenza ufficiale nella nostra nuova casa e Silve era il nostro piccolino. Ci vedeva come i suoi genitori, voleva stare sempre con noi, forse perché spaventato essendo molto giovane. Quando ci vedeva tornare a casa, era tanto felice, mi leccava il collo e quando lo guardavo in quegli occhioni, vedevo il suo affetto. Lo facevamo dormire spesso sopra di noi. Quel cucciolo in un mese ci ha regalato forti emozioni, lo abbiamo amato tanto. Soffro perché era così piccolo, l’ho vissuto intensamente, lo immaginavo adulto che veniva da me a fare le fusa. Non riesco ad accettare che non ci sia più…mi sento così in colpa, io volevo salvarlo e dargli una bella vita e non sono stata capace di farlo. Io e il fidanzato siamo molto afflitti, ci tenevamo davvero tanto. Ho sempre amato i gatti, gli animali in generale e vederlo così mogio, e poi qualche ora dopo esanime è stato un duro colpo. So che la situazione è bella fresca, mi sfogo perché spero che qualcuno capisca quanto sto male e magari ricevere un qualche consiglio. So che non verrò capita da tanti, è difficile pensare che uno soffra per un gattino e forse risulterò esagerata ma io sento un vuoto e tanta tristezza.

Gentile Paola,

mi colpisce l'affetto che hai per questo gattino, Silvestro. Hai creato con lui un legame quasi filiale per cui, adesso che è morto, e da poco tempo, ti manca, stai male, piangi: è un lutto, come hai scritto anche tu. Ti sei presa cura di lui per come hai potuto, dandogli il meglio dell'accoglienza finché è stato con voi.

Come gli esseri umani, anche gli animali e le piante si ammalano ed il decorso della malattia contratta a volte può troare guarigione, altre può portare alla morte. Non sono cose che possiamo sempre controllare, possiamo solo appunto offrire il meglio perché chi soffre stia bene o meglio che può. E questo mi sembra che tu ed il tuo compagno lo abbiate fatto.

Ha senso per te se adesso ti dai un po' di tempo perché passi questo lutto e ti dai modo di rivalutare quanto hai fatto e così proseguire, andare avanti?

Ogni bene.

drssa Chiara Lecca