Dott.ssa Letizia Pellegrini

Dott.ssa Letizia Pellegrini

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Intrappolata in me stessa

Senza entrare pedissequamente nel dettaglio della situazione che ormai va avanti da 3 mesi, vorrei descrivere in poche parole ciò che è successo.
A fine ottobre, dopo un massaggio cervicale, ho iniziato a soffrire di fortissime vertigini e nausea. Mi sono così tanto messa paura all'idea di essere stata compromessa per sempre da essere andata al pronto soccorso. Dopo visite e analisi non è emerso nulla. Ad oggi posso dire che probabilmente è stato solo un forte spavento e una forma di ipocondria che mi ha sempre condizionata un pò nel percepire le malattie in maniera totalizzante.
Il problema è che a seguito di questo evento ho iniziato a subire di crisi di angoscia e non sono stata più la stessa. Non ho letteralmente più ripreso la mia tranquillità e per settimane sono stata con l'ansia in gola e un'angoscia spaventosa in petto. Mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha diagnosticato un disturbo d'ansia ed ho iniziato a prendere dei farmaci. La situazione non è mai rientrata del tutto, ma per alcune settimane ho ripreso a vivere quasi decentemente.
Il problema è che una settimana fa ho avuto un nuovo peggioramento. Al senso di angoscia si è sostituita una sensazione di paura che si è instaurata nella mia pancia e mi fa vivere spaventata e intimorita. La sensazione è quella di essere stata intrappolata dentro di me in un luogo tenebroso e cupo dove io ho paura e non riesco mai a pensare ad altro e ad uscirne.
Cosa può essermi successo? Io sono nello sconforto. Ho 32 anni e mi è preclusa ogni attività che prima per me era normale. Premetto che a parte essere un pochino ipocondriaca e malinconica, non ho mai avuto disturbi psichici o altro. Sono molto spaventata. Lavorare è diventata una conquista. Grazie

Gentile Claudia,

la situazione scatenante il suo stato ansioso può essere stata temporaneamente placata dal farmaco che, come spesso accade, non si rivela da solo sufficiente a contenere i suoi vissuti. Sarebbe opportuno inquadrare meglio la situazione cercando di "liberare" le sue sensazioni corporee ed emozioni per dare loro spazio e ascoltarle. Immagino che sia difficile considerato il suo sentirsi in trappola ma può solo così riuscire a riappropriarsi della sua vita.

Un cordiale saluto.