Dott.ssa Libera Cappabianca

Dott.ssa Libera Cappabianca

Psicologo, Psicoterapeuta

Come devo affrontare questa situazione?

Buonasera, Passo subito a spiegarLe la mia storia: Sono stato per un anno e mezzo con una ragazza, di cui a breve Le parlerò. La relazione era molto normale, tra alti e bassi fisiologici, abbiamo affrontato tante situazioni brutte durante questo tempo insieme: l'infarto del padre, il mio perdere il lavoro, un incidente d'auto, la morte di mio nonno da lei non capita, un suo esame che l'ha stremata... Ma tutto sommato eravamo affiatati e molto, molto legati. Lei é sempre stata un tipo ansioso e molto molto testarda, tanto da farmi pensare che avesse il potere di autoconvincersi. Tutto questo fino a 3 mesi fa, quando dopo essere stati al bar con un'amica che aveva lasciato il suo ragazzo é iniziato questo calvario che ha distrutto lei, me e ora la nostra storia. Dopo qualche giorno da quell'incontro al bar lei mi lascio' una prima volta, dicendo che era assillata dal dubbio sul se mi amasse o meno. Poi una settimana circa è tornata da me e abbiamo ricominciato, nel frattempo lei ha iniziato un percorso con una psicologa, che le ha quasi subito diagnosticato una depressione maggiore. Gli alti e i bassi si avvicendano quindi ormai nel giro di una sola giornata più volte... Ma io ho cercato di starle vicina e spronarla, o almeno di comprendere il suo dolore. Scoprendo in questo periodo che lei questa situazione l'aveva già vissuta nella sua precedente storia, nella quale di era intrappolata perché il dubbio sull'amore per il suo ex l'aveva portata a pensare di poter essere omosessuale. Comunque dopo aver incontrato, sotto richiesta della psicologa, uno psichiatra e un neurologo, la diagnosi di tutti e tre é stata la stessa: DOC (omosessuale e da relazione). Comunque alla fine degli ultimi 3 mesi sembrava andare tutto meglio, c'erano si giornate no, ma mi sembrava più serena... Poi ha iniziato a prendere i farmaci antidepressivi consigliateli dallo psichiatra (seroxat) e dopo una settimana dalla prima compressa, mi ha lasciato di nuovo dicendomi che le era tornato quel pensiero di nuovo da un paio di giorni, che lei era stanca, che non poteva farmi del male così, che aveva bisogno di stare sola perché ha perso la spontaneità del sentimento... E da allora sono passati 16 giorni nei quali non ci siamo più né visti nè sentiti... Io sto rispettando questa sua scelta, anche se non so se é giusto fare così. Io ho bisogno di aiuto, non so cosa fare, come posso aiutarla? Come devo affrontare questa situazione? Io sto male da giorni... Non faccio che pensare a questa situazione che mi manda al manicomio, perché non è la fine di una storia normale, cioè io dovrei odiare lei nella normalità, ma sapendo del disturbo odio questo, perché io non credo che lei non mi ami, anzi... Ma sono stanco... Molto stanco. Mi aiuti, mi consigli, mi dica come comportarmi, cosa pensare. La prego mi aiuti. Grazie anticipatamente.

Salve Nicola,

la sua situazione mi appare piuttosto intricata, ma si capisce che soffre molto per le condizioni che si sono venute a creare con questa ragazza. Purtroppo le relazioni con le persone che soffrono di questi disturbi (devo ammettere che non mi sono affatto le condizioni di questa ragazza, ma la cosa forse ha un'importanza relativa in questo momento), sono quasi sempre complesse e dolorose, dal momento che si tratta di persone conflittuali e tormentate. 

Mi sembra di capire che in qualche modo c'entri l'omosessualità, o meglio una certa spinta omosessuale che questa ragazza sente o teme di sentire...fatto che l'ha allontanata da lei. Ebbene, a mio parere non è detto che si tratti di vera e propria omosessualità, fatto sta che questa ragazza deve star passando un momento di grossa confusione, una confusione che evidentemente le appartiene profondamente, facendo tutt'uno con la sua persona, ed è per questo che le sconsiglio di pensare alla sua ex ragazza e al suo disturbo (che dice di odiare) come se fossero due cose distinte e separate. Purtroppo un disturbo psichico non è come un' influenza che si prende a causa di agente patogeno esterno alla persona (tipo un virus che si insedia nel corpo precedentemente sano di un individuo), bensì è una caratteristica interna all'individuo. Le dico questo perchè mi sembra che lei al momento abbia difficoltà a cercare di staccarsi da questa situazione anche perchè sente che ad allontanare la ragazza da lei non è stata la ragazza stessa con la sua confusione, ma il disturbo che le provoca reazioni incontrollate o che vanno contro il suo stesso volere reale (quando dice che infondo lei la ami ancora). 

Chiaramente è passato poco tempo dal vostro allontanamento, quindi di certo la confusione è ancora in atto (sia per lei che per la ragazza), è solo che io le sconsiglio di continuare a vivere ancora per molto dentro questo imprevedibile vortice di dolore e conflitto, in cui è stato tirato.

Purtroppo se la ragazza soffre di una difficoltà così grande da tempo (ripeto, che io non saprei determinare al momento, le etichette diagnostiche spesso dicono tutto e nulla), non ne uscirà velocemente, e lei rischia di rimanere in questa situazione per molto molto tempo, il che non credo che sia giusto.

La invito a fermarsi e a riflettere su questa situazione, sulle possibili conseguenze per il suo futuro, e a trovare dentro di sè la forza per distaccarsene ritrovando un equilibrio. Se lo ritiene utile, può anche pensare ad un breve percorso psicologico che l'aiuti a fare ciò.