Dott.ssa Libera Cappabianca

Dott.ssa Libera Cappabianca

Psicologo, Psicoterapeuta

Penso al suicidio ogni giorno

Odio tutto. Odio me stessa. Odio la mia vita. Odio chiunque. Non c'è la faccio più. Penso al suicidio ogni giorno, e ogni volta che ci penso sento come una sensazione di sollievo, lo riconosco come l'unica via per ritornare ad essere felice, è una salvezza. Ho avuto problemi sin da piccola. Quando i miei genitori si sono separati avevo attacchi di rabbia e finivo per farmi del male da sola. Mio padre piano piano si è sempre più ammalato ora è costretto in un letto. E ogni volta che lo vediamo è sempre perché la sua badante ha il giorno libero. Se non fosse per questo giorni non se ne fregherebbe minimamente di me e di mia sorella. Pratico l'autolesionismo da quasi 4 anni. Il mio corpo mi fa schifo, ricoperto di cicatrici che non vanno via. Mai sorella alcuni anni fa ha sofferto di depressione appena si tagliava lo mostrava subito a mia madre. Io ho sempre nascosto tutto, anche tutte le notti passate a piangere nel bagno. Nessuno si è mai accorto di niente. I miei amici fanno finta di niente quando ad esempio ci cambiamo nei spogliatoi. La strada mi sempre troppo lunga ed è tutta oscurata dal dolore che provo ogni giorno. Ogni volta che sento che una ragazza mi possa dare una speranza di felicità sorgono mille problemi e soffro solo di più. L'ultima relazione l'ho costruita solo sul vederci per avere rapporti sessuali che sono l'unica sensazione che provo diversa dal dolore. Ormai nel mio futuro non vedo niente. Mi sento sempre inferiore a tutti. Sento una solitudine immane. Scrivo su questo sito come ultima possibilità per trovare motivi per non uccidermi. Anche se è un chiodo fisso nella mia mente. Non riesco più. Voglio solo stare bene e l'unico modo che trovo è andare via da qua.

Cara Martina,

purtroppo temo che nessuno possa darle una motivazione per vivere (nè su questo sito nè nella vita reale), dal momento che ognuno ha dentro di sè un qualcosa che da senso alla propria esistenza, e che è anche molto difficile da esprimere a parole, solitamente. Cioè che invece mi sento poterle dire è di raccogliere la proprie forze per poter chiedere aiuto a qualcuno (non su un sito, ma nella vita reale!)

Se sente un forte dolore, una forte rabbia che la porta poi sentirsi sempre peggio, forse più che nascondere le sue ferite (quelle del corpo e quelle della mente) dovrebbe mostrarle allo scopo di farsi aiutare da qualcuno. 

Ci sono tanti modi per intraprendere questo percorso: parlare con dei familiari e prendere appuntamento con uno specialista (ad esempio psichiatra, psicoterapeuta o meglio forse se entrambi), ciò lo si può fare privatamente oppure in un servizio pubblico presso l'ASL.

Il punto è che i primi a doverci muovere per essere aiutati siamo sempre e solo noi stessi, possiamo in questo senso pretendere poco dall'altro (che si accorga, che ignori, che rompa il silenzio al posto nostro..), a meno che di non rimanere assai delusi e rancorosi, come forse lei si sente ora.

Le auguro di riuscire a fare un passo nella direzione giusta, ossia quella del chiedere sostegno.